69° FESTIVAL DI SANREMO – MOTTA IN CONFERENZA STAMPA

Sanremo 2019,  Motta in sala Lucio Dalla

Non è nuovo al palco dell’Ariston, dove ha vinto due volte il Premio Tenco, ma per Motta è il primo Festival di Sanremo.
In gara con il brano  “Dov’è l’Italia”, il cantautore toscano lancia un messaggio sociale molto forte. Una canzone che denuncia il disorientamento in cui versa il nostro Paese, la mancanza d’umanità – toccando anche il tema migranti – ma che parla anche d’amore. “Nel testo parlo di una donna che non si ricorda più cos’è l’amore. Spesso ci scordiamo che queste persone potrebbero essere innamorate, come se l’amore fosse un surplus. Parlo di umanità”. “Questa canzone l’ho scritta in viaggio. In questi anni sto viaggiando tanto. Credo che viaggiare andrebbe messa come legge obbligatoria, perché è un modo per mettersi in gioco, un modo per confrontarsi con il diverso, ti fa cambiare idea,  e questo crea movimento,  e il movimento è un modo per essere felice. Di solito scrivo dopo i viaggi, in questo caso ho scritto durante il viaggio, sia a New York che a Lampedusa. Di solito io al ritornello ci arrivo in maniera temporale, quindi inizio a scrivere i versi e poi viene il ritornello. Invece per questa canzone è partita prima la frase “Dov’è l’Italia amore mio? Mi sono perso” e poi da lì tutta la canzone. Ed è stato difficilissimo. All’inizio la prima parte era in seconda persona poi l’ho rimessa in prima e poi di nuovo in seconda ma poi alla fine l’ho tenuta in prima persona, anche perché volevo assumermi le responsabilità di quello che dicevo”.

Venerdì sera duetterà con Nada: “Nada è un’amica: ho suonato tantissimo la chitarra e la tastiera nei suoi tour. La canzone non è riarrangiata, ma il fatto che ci sia lei stravolge in modo meraviglioso la canzone e mi ha fatto capire delle cose che da solo non avevo capito, che le canzone sono più importanti di noi e vanno rispettate”.

di Francesca Musacchio