Sanremo ” 25 anni dopo Mani Pulite” con Peter Gomez

 

Martedì 13 giugno 2017 al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo ha avuto luogo il primo degli incontri di ” Metti una sera con i Martedì Letterari” , che ha visto come protagonista il giornalista Peter Gomez nella presentazione del libro ” Mani Pulite25 anni dopo ” Paper First ( scritto con Marco Travaglio  e Gianni Barbacetto. All’evento ha partecipato la Dott.ssa Grazia Pradella, Procuratore di Imperia, che ha vissuto 25anni fa in prima persona da giovane magistrato l’esperienza sulle inchieste del Pool di Milano.

 

“ Ritornare con la memoria a 25 anni fa significa ritrovare un Paese che molti lettori non hanno conosciuto e altri hanno dimenticato troppo in fretta.” (dall’introduzione)

Dalle Post verità su “Mani Pulite”

“ Mani pulite fu un’operazione politica che eliminò per via giudiziaria un intero sistema che aveva garantito 50 anni di democrazia in Italia.

È stata una grande, ma ordinaria indagine giudiziaria, Mani pulite, non un’operazione politica. Partì da una piccola inchiesta su una tangente da 7 milioni di lire che poi, come nel gioco del domino, si allargò mazzetta dopo mazzetta e portò alla luce un gigantesco sistema della corruzione. E potè svilupparsi grazie a un insieme di concause. L’abilità investigativa dell’ex poliziotto Antonio Di Pietro e degli altri pm a cui il nuovo Codice di procedura penale del 1989 aveva passato la direzione delle indagini e il coordinamento della polizia giudiziaria. La crisi economica, che aveva assottigliato il denaro pubblico da destinare agli appalti e dunque i margini per le mazzette, il che rese gli imprenditori più disponibili a denunciare i politici che chiedevano loro mazzette in cambio di vantaggi sempre meno lucrosi. La stanchezza per lo strapotere dei partiti e l’insofferenza verso una corruzione sempre più famelica, sfacciata e plateale (le barzellette sui socialisti ladri erano diventate fenomeno di costume, come quelle sui democristiani mafiosi). La caduta del muro di Berlino, con la conseguente fine della guerra fredda e del mondo diviso in due blocchi: tutti fattori geopolitici che fino al 1990 avevano reso impossibile il ricambio al governo e improcessabili i partiti della maggioranza anticomunista.

Nella nuova situazione – giudiziaria, economica, politica, sociale, geopolitica – dei primi anni 90, le indagini sulla corruzione, che una parte della magistratura aveva già tentato in precedenza (fermandosi però sempre ai singoli episodi, o addirittura infrangendosi dinanzi ai sistemi di insabbiamento dei vari “porti delle nebbie”), poterono allargarsi e risalire ai livelli superiori e scoperchiare quello che era non un insieme di casi isolati e slegati fra loro, ma un sistema organico e organizzato di regolazione dei rapporti tra imprese e politica. Poi furono non i giudici nei processi, ma gli elettori nelle urne, a far saltare il sistema dei partiti della Prima Repubblica, ormai screditati, e a costringere la stessa classe dirigente a cambiare (almeno in apparenza) il quadro politico…..”

La redazione