UN VERO SUCCESSO PER EMANUELA E. ABBADESSA AL FESTIVAL DELLE RAGAZZE DI BORDIGHERA( VIDEO- FOTO)

EMANUELA E. ABBADESSA AL “FESTIVAL DELLE RAGAZZE” A BORDIGHERA

Giovedì 6 febbraio alle ore 16,30 presso il Centro Culturale Polivalente ex Chiesa Anglicana di BordigheraEmanuela E. Abbadessa ha presentato il suo libro “La Suggeritrice” Ed Neri Pozza.

Lo spazio musicale è stato affidato al M° Antonio Puntillo e Carla Talete (soprano), che hanno eseguito arie d’opera del compositore Vincenzo Bellini, (dalla Sonnambula “Ah! non credeva mirarti”; dalla Norma “Casta diva che inargenti”; una romanza per voce e pianoforte “Vaga luna che inargenti”)  e un estratto del Pas de Deux dal Don Quixote di Minkus.

Durante l’incontro Raffaella Fenoglio ha dialogato con l’Autrice Emanuela E. Abbadessa.

nella foto: Carla Talete – Antonio Puntillo – Emanuela E. Abbadessa – Raffella Fenoglio

EMANUELA ERSILIA ABBADESSA:

Abbadessa Vive e lavora a Savona dove è consulente musicologico del teatro dell’Opera Giocosa. Collabora come drammaturgo e librettista con il Teatro Coccia di Novara e scrive per LA REPUBBLICA.

Esordisce nel 2013 con Capo Scirocco, vincitore del Premio Rapallo-Carige e del R. Brignetti Isola d’Elba, finalista ad Alassio Centolibri e al Premio Città di Rieti.

Nel 2016 pubblica Fiammetta, drammatico romanzo settecentesco ispirato alla vicenda amorosa che vide protagonisti il poeta Mario Rapisardi, sua moglie Giselda Fojanesi e il suo amante Giovanni Verga.

È da lì che viene la luce terzo romanzo del 2019, liberamente ispirato al fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden racconta la difficoltà nella definizione dell’identità sessuale, ed è stato candidato al Premio Strega 2019.

È librettista dell’opera Il caso Pertini, che ha esordito a Savona  il 9 novembre scorso, sul processo avvenuto a Savona dal 9 al 14 settembre del 1927 dopo una lunga istruttoria conclusasi il 14 giugno di quello stesso anno, per l’espatrio clandestino di Filippo Turati.

LA SUGGERITRICE- Ed Neri Pozza.

Palermo, 1955. Ormai infranto il sogno di diventare una solista, la vita di Franca scorre sempre uguale.

Il suo lavoro è accompagnare al pianoforte le alunne di una scuola di danza diretta da un’ex étoile russa, e le note, che potrebbero uscire piene di senso dalle sue dita esperte, sono ridotte lì a semplice ritmo martellante, stancamente ripetuto. Soltanto a sera, nella sua stanza, Franca si riappropria della musica, di ogni sussurro, di ogni languore di cui la sua esistenza è priva. Poi, un giorno, nella scuola di Madame entra una giovane che pare un giunco, flessibile quanto gracile, la pelle diafana che somiglia alla porcellana. E quando le mani di Franca iniziano a muoversi sulla tastiera, quel corpo prende vita, si libra in volo, le braccia sono ali, i piedi non emettono suono al contatto con la terra, il movimento nasconde e sublima la fatica. La ragazza, Cristiana, diventa cigno, e Franca ne resta incantata. In breve tra le due si crea un legame strettissimo: Cristiana adora Franca, e Franca nel prendersi cura di quella creatura dal talento straordinario, nel suggerirle la via fra gli scogli della vita, trova una luce che non l’ha mai sfiorata prima. L’amicizia fra le due donne è limpida, senza segreti, fino al giorno in cui Carlo, professore di Storia e appassionato d’opera, irrompe in quell’equilibrio. E sarà Franca, ancora, a trovare le parole giuste per la competizione che si insinua tra loro.

di M. B.