“FESTIVAL DI MUSICA BAROCCA” ULTIMI DUE APPUNTAMENTI

Ultimi due appuntamenti della quarta edizione del Festival di Musica Barocca di Sanremo

Mercoledì 31 gennaio e sabato 3 febbraio alle 18.00 alla Chiesa Luterana i due concerti che chiuderanno la rassegna che ha portato a Sanremo direttori d’orchestra e solisti specializzati nel repertorio barocco. 

Sanremo, 31 gennaio 2024

Sale la febbre per il 74° Festival della Canzone Italiana tra le strade di Sanremo. Sono già iniziati gli appostamenti intorno all’Ariston da dove escono i big della canzone italiana e alcuni professori dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, dal 2003 orchestra della kermesse canora famosa in tutto il mondo. 

Tra di loro alcuni veterani come il M° Franco Invidia, abituati ad affrontare un periodo intenso tra Roma e Sanremo che inizia a dicembre con prove alla mattina, al pomeriggio e poi, quando prende il via la gara, con le esibizioni fino a tarda notte. A lui, primo violino dell’Orchestra del Festival, il compito di mettere le arcate, di focalizzarsi su intonazioni e accordature per far quadrare l’orchestra, armonizzare mondi e sensibilità diverse, in base anche alle esigenze dei direttori. Tra i violini quest’anno anche la diciannovenne sanremese Valeria Zinatullina, diplomata al Liceo Cassini e legata alla giovane Orchestra «Note Libere». 

In attesa di vederli con l’Orchestra sul palco dell’Ariston, in un crescendo di emozioni e con solisti che hanno proposto al pubblico interpretazioni memorabili, sta per concludersi la quarta edizione del Festival di Musica Barocca di Sanremo. Anche questa settimana saranno due gli appuntamenti in calendario.

Il primo questa sera, mercoledì 31 gennaio alle 18.00 alla Chiesa Luterana di Sanremo per un concerto interamente dedicato a Carl Philipp Emanuel Bach, il quinto e più famoso dei venti figli del celebre compositore Johann Sebastian Bach. Noto come “Bach di Berlino”, o “Bach di Amburgo” – poiché la sua attività professionale si è concentrata essenzialmente in queste due città –  è uno dei più importanti compositori del XVIII secolo e ha superato il padre in popolarità. Come lui ha scritto principalmente opere strumentali, tra cui diciannove sinfonie. Le prime nove risalgono al periodo tra il 1733 e il 1768, le altre dieci agli anni amburghesi. 

La Sinfonia in Mi minore Wq 177 – che aprirà il concerto di mercoledì – fa parte di quelle scritte a Berlino. In esse sopravvivono elementi barocchi, come l’uso del basso continuo, la contrapposizione tra un ristretto gruppo di strumenti (“concertino”) e l’orchestra (“ripieno”), ma si notano anche aspetti tipici del suo stile: modulazioni improvvise e audaci, brusche interruzioni delle melodie, una certa libertà formale, forti contrasti espressivi, insomma, i tratti dello stile diffuso nella Germania settentrionale a metà del Settecento e contrapposto allo stile “galante”. A seguire Il Concerto in Sol Maggiore per flauto una composizione che presenta, accanto a stilemi tradizionali, aspetti tipici dello stile di Carl Philipp: modulazioni ardite per il periodo, libertà melodica, specialmente nelle parti del flauto, dissonanze. Chiuderà la serata La Sinfonia in Si bemolle maggiore Wq 182:2 che fa parte del gruppo di sei sinfonie scritte ad Amburgo.

Alla direzione del concerto il M° Stefano Aiolli; flauto solista Silvia Colageo (Primo Flauto dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese).

Per l’appuntamento di Sabato 3 febbraio alle 18.00 tornerà invece alla direzione il M° Giancarlo De Lorenzo, ideatore della rassegna oltre che direttore artistico della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo. 

“Per l’ultimo appuntamento del Festival  ho scelto di aprire con il compositore campano – nato a Frattamaggiore – Francesco Durante, una personalità davvero unica nel panorama artistico musicale del tempo. Allievo di Alessandro Scarlatti e di Bernardo Pasquini, visse negli anni in cui si affermava l’opera napoletana. Fu insegnante di tutti i grandi operisti napoletani del tempo: Pergolesi, Jommelli, Traetta, Piccinni, Paisiello, Vinci, eppure non scrisse mai per il teatro, ma soltanto musica strumentale (Concerti, sinfonie) e sacra (Messe, Requiem, Magnificat, Oratori, Salmi e mottetti vari)”, spiega il M° De Lorenzo.

Un compositore oggi poco conosciuto, nonostante Jean Jacques Rousseau nel suo Dictionnaire de Musique (1762) lo definì “il più grande armonista d’Italia, cioè del mondo”.

Il Concerto n. 8, intitolato “La pazzia” – inserito nel programma – è tra i brani più eseguiti.

Nome del periodo barocco sicuramente più noto è quello di Georg Friedrich Händel, compositore tedesco naturalizzato inglese che trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra. Il pubblico odierno è ormai abituato ad ascoltare i suoi Concerti come pezzi autonomi, ma nel settecento essi erano eseguiti come “contorno” di rappresentazioni principali, che potevano essere opere o oratori. I Concerti grossi op. 6 vennero eseguiti durante gli intervalli fra un atto e l’altro degli oratori durante la stagione 1739-1740 al Lincoln’s Inn Fields Theatre di Londra. Basati sul modello di Arcangelo Corelli i Concerti grossi op. 6 alternano movimenti lenti e rapidi. Il Concerto n. 11 è il rifacimento di un Concerto per organo dello stesso Händel, in cui è l’organo ad alternarsi all’orchestra, o a sostituirla. 

Programma e biglietti (5 euro) su: www.sinfonicasanremo.it 

La redazione