ANDREA VITALI AI MARTEDI’ LETTERARI DEL CASINO’ DI SANREMO

Andrea Vitali ai Martedì Letterari il 18 luglio ore 21.00

Il 18 luglio ore 21.00 nella sala Privata del Casinò di Sanremo  Andrea Vitali presenta:  Cosa è mai una firmetta  (Garzanti) e  Genitori cercasi (Einaudi) . Partecipa lo storico Matteo Moraglia con Marzia Taruffi.  Ingresso libero.

Cosa è mai una firmetta  (Garzanti)

Vitali è stato paragonato a Guareschi e Camilleri, ma per i lettori i suoi romanzi sono una gita in famiglia.

Silvia Truzzi, Il Fatto Quotidiano

Di stare a Bellano il venticinquenne Augusto Prinivelli, perito industriale, non ne può più. Sogna un’altra vita, sogna la città. Così ha cercato e trovato lavoro a Lecco presso la Bazzi Vinicio-minuterie metalliche. E non è finita. Quando l’anziana zia Tripolina, con cui vive da che è rimasto orfano, dovesse morire, venderà il putrido caseggiato di quattro piani di cui lei è proprietaria, manderà al diavolo quei morti di fame che sono in affitto e tanti saluti. Ma l’Augusto non ha fatto i conti col destino. La mattina di mercoledì 8 febbraio 1956, infatti, irrompe sulla scena Bazzi Birce. È la figlia di Bazzi Vinicio, il titolare dell’azienda, ed è colpo di fulmine. Corteggiamento, brevissimo; fidanzamento, un amen; nozze. E per il futuro? No, niente figli, piuttosto, il caseggiato… Venderlo? Alt! Un momento. Lo sa l’Augusto cosa ne verrebbe fuori rimettendolo a posto? No? Lo sa lei, la Birce, imbeccata dal padre, che per certe cose ha il fiuto giusto. E poi non si può stare ad aspettare che la zietta muoia, perché a dispetto di tutto e di tutti pare un tipo coriaceo. Non si potrebbe invece farle mettere una firmetta su un atto di cessione? Cosa sarà mai! Andrebbe tutto a posto in un niente. Oltretutto bisognerebbe arginarla la zietta, perché morta la vicina ha già trovato una nuova affittuaria. È una giovane vedova trasferita da Colico che la notte sembra lamentarsi spesso, forse avrebbe bisogno di un dottore. Sì, ma di che tipo? In questo Cosa è mai una firmetta, l’estro narrativo di Andrea Vitali sperimenta nuovi percorsi. L’osservazione del paesaggio umano che abita il suo mondo letterario si fa ancora più tagliente e impietosa. Capace di strappare un sorriso a ogni piega del racconto con le sue fulminanti invenzioni, non risparmia lo scavo tra gli istinti primordiali dei suoi personaggi, fino a metterne a nudo il cinismo che li divora.

Genitori cercasi  (Einaudi)

Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto come potrebbero esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Cosí il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita: comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di combinare l’ennesimo affare della vita, il piú redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via.

«Nacqui dentro un ospedale, vidi la luce sporco di sangue e altra robaccia, mi lavarono, mi controllarono, emisi il primo verso della vita. Però non mi misero tra le braccia di mia madre, come si usa fare con tutti i neonati. Lei non c’era già piú, era dovuta andare via, aveva fretta. Medici e ostetriche erano avvertiti: subito dopo il parto qualcun altro doveva prendersi cura di me, perché lei aveva delle cose urgenti da fare, non poteva rinviarle per nessuna ragione al mondo. Mio padre apprese della mia nascita per telefono, era da qualche parte, lontano. Ci volle anche un po’ perché lo rintracciassero».

«Cominciamo dal nome, Velarus. Lo scelse quella scema di mia madre. L’idiota che era mio padre non si oppose, e cosí fu».
Sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia, la sfrenata tragicommedia di un ragazzino con una famiglia di disgraziati
.”

Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway. Nel  2008,  ha deciso di dedicarsi interamente alla scrittura. I suoi romanzi sono tutti best seller. Per Einaudi ha pubblicato Documenti, prego (2019), Il metodo del Dottor Fonseca (2020), Vivida mon amour (2021), Sono mancato all’affetto dei miei cari (2022 e 2023) e Genitori cercasi (2023).

 Il 25 luglio ore 21.00  Guido Olimpio presenta: “La danza delle ombre Spie , agenti e molti  segreti” (  La nave di Teseo). Partecipa Carlo Parolisi.

La redazione