SANREMO – CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N.2 E N.3 DI SERGEJ RACHMANINOV

Domani con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo due talenti eccezionali per due delle più sbalorditive pagine della letteratura pianistica di tutti i tempi!

Domani 16 marzo alle 21.00 al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo eseguirà un programma che presenta due delle più sbalorditive pagine della letteratura pianistica di tutti i tempi. Non è un caso che siano entrambe dello stesso autore, Sergej Rachmaninov, uno dei più grandi pianisti della storia, nonché compositore e direttore d’orchestra.

Prima di compiere vent’anni Rachmaninov aveva già composto diverse e impegnative pagine orchestrali e nel 1895 ultimò la sua prima ambiziosa Sinfonia che ottenne però recensioni negative. Rachmaninov cadde così in una grave crisi depressiva. Fortunatamente si affidò alle cure di un pioniere della psichiatria, il dottor Nikolai Dahl, il quale, ricorrendo anche all’ipnosi, aiutò il musicista a superare la crisi e lo incoraggiò a scrivere proprio il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2, che infatti fu a lui dedicato.

Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 nacque in circostanze ben diverse. Attirato dalla possibilità di maggiori guadagni, Rachmaninov decise di svolgere una tournée negli Stati Uniti e di presentare un nuovo Concerto. Durante la traversata in piroscafo studiò su una tastiera muta e il 28 novembre 1909 si esibì al New Theatre, con la New York Philarmonic diretta da Walter Damrosh e circa due settimane dopo alla Carnegie Hall, con Gustav Mahler alla direzione. L’accoglienza del pubblico fu ovunque entusiasta. I critici invece rimproveravano a Rachmaninov di essere affezionato ad uno stile, quello romantico, ormai superato. Ma come pianista era pressoché ineguagliabile e il Concerto n. 3 divenne il suo cavallo di battaglia, fino al 1930, quando Rachmaninov ritenne che il compatriota Vladimir Horowitz fosse ormai tecnicamente più preparato.

Come il secondo, anche il Concerto n. 3 è di difficoltà trascendentale. Sono pochi i solisti che possono eseguire i Concerti di Rachmaninov “con lo smalto virtuosistico che la loro scrittura strumentale imprescindibilmente richiede e con la potenza e l’incisività di suono necessaria a far risaltare con il dovuto rilievo la parte solistica nel contesto di un sinfonismo vigoroso e denso” (D. Spini).

Per una sfida così ardua, domani sul palco con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo ci saranno due giovani pianisti dal talento eccezionale: Artem Kuznetsov (Vincitore RPM SANREMO 2022) e Uladzislau Khandohi che, subito dopo la vittoria di RPM SANREMO 2021, si è distinto arrivando tra i finalisti  in uno dei più famosi tra i concorsi internazionali di pianoforte, il Van Cliburn di Fort Worth in Texas.

Alla direzione il M° Hakan Sensoy, direttore d’orchestra conosciuto in tutto il mondo e docente di violino alla Technical University di Istanbul.

La serata inizierà con la prima assoluta di R-INSIDE del compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale, filosofo e scrittore Maurizio Colasanti.

Biglietti, promozioni e programma completo su: https://www.sinfonicasanremo2.it/prenotazioni/negozio/la-scrittura-solistica-ai-limiti-delle-possibilita-esecutive-2/

La redazione