“L’OPERA ITALIANA ARIE E OUVERTURE” AL CASINO’ DI SANREMO

L’ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO GIOVEDI’ 5 GENNAIO AL CASINO’ DI SANREMO

Dopo il sold out del Concerto di Capodanno, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo torna nell’elegante “Sala privata” del Casinò di Sanremo giovedì 5 gennaio alle 17.30 con il concerto “L’opera italiana, arie e ouverture” che vedrà la partecipazione del giovane soprano cinese Bing Bing Wang e la direzione del M° Giuseppe Ler.

Il programma aprirà con “Norma”, la più nota delle opere composte da Vincenzo Bellini, capace fin dalle note della “Sinfonia introduttiva” di liberare tutta la sua potenza espressiva. È una ouverture romantica, nel senso che anticipa alcuni temi presenti nell’opera. Sarà eseguita anche “Casta diva”, l’aria più celebre cantata da Norma in una notte di luna piena.

Il pubblico ritroverà la notte illuminata dalla luna, topos del romanticismo, anche nel “Trovatore di Giuseppe Verdi in una delle scene principali, la cavatina di Leonora (“Tacea la notte placida”), quando la protagonista rivela alla serva Ines che un misterioso trovatore le ha intonato una malinconica serenata.

Da Verdi a Ruggero Leoncavallo, il concerto proseguirà con il Prologo de “I Pagliacci” considerato  a tutti gli effetti il manifesto del verismo nel melodramma. L’argomento dell’opera è tratto ad un fatto di cronaca, di cui si occupò il padre del musicista, magistrato a Cosenza. Un tipico “delitto d’onore”: un marito geloso che uccise a pugnalate la moglie fedifraga e il suo amante. Oltre che dalla cronaca è probabile che la trama trovi spunto da “La Femme de Tabarin” di Catulle Mendés, che forse Leoncavallo vide a Parigi (tanto che il drammaturgo francese fece causa al musicista accusandolo di plagio).

Nel programma non poteva mancare la “Cavalleria rusticana”, altro capolavoro del verismo musicale. Anche Pietro Mascagni scrive un melodramma basato sulla gelosia che sfocia in omicidio. Una delle pagine più note è l’Intermezzo che separa la scena in cui Alfio viene a sapere del tradimento di Lola, da quella del brindisi e della morte di Turiddu.

Seguirà “La Boheme” considerata un’opera verista, sebbene con Giacomo Puccini le vicende assumano contorni gentili, più sfumati e meno “rusticani”. La delicatezza di Mimì traspare nella notissima aria con cui si presenta a Rodolfo. L’Intermezzo di “Suor Angelica” è un esempio della prodigiosa strumentazione di Puccini che, in assenza della voce, risalta ancor più: la pagina è quieta, sembra riflettere non la disperazione ma la calma interiore che la protagonista raggiunge dopo aver invocato l’aiuto divino.

Due arie dalla “Turandot” concluderanno il programma: “Signore ascolta” è cantata nel primo atto, quando la schiava, dopo aver assistito all’esecuzione del Principe di Persia, implora il suo padrone Calaf di non rischiare la vita per rispondere agli enigmi di Turandot. La seconda aria è riferita al terzo atto: Liù, in fin di vita, si rivolge a Turandot, confessando il suo amore per il Principe (di cui non rivela il nome) e profetizza che anche la fredda Turandot si innamorerà (“Tu che di gel sei cinta, Da tanta fiamma vinta, l’amerai anche tu…”). Sono le ultime parole della donna che, afferrata la spada di un soldato, si trafigge e muore. E sono anche le ultime note composte da Puccini, che si spense in una clinica di Bruxelles, a pochi giorni da un intervento alla gola, il 29 novembre 1924.

Il concerto fa parte del progetto “Armonie con la Sinfonica” che permette al pubblico di devolvere parte del valore del proprio biglietto ad un’associazione del territorio.  Giovedì il 50% del ricavato del concerto sarà devoluto all’Associazione Effetto Farfalla a favore del “Progetto Centro Aggregazione Giovanile Diffuso”. La raccolta è sostenuta da Lions Club Sanremo Matutia, Lions Club Sanremo Host, Rotary Club Sanremo, Fidapa Sanremo, Panathlon Club Imperia-Sanremo, Soroptimist International Club di Sanremo.

Per informazioni e biglietti:

https://www.sinfonicasanremo2.it/prenotazioni/negozio/lopera-italiana-arie-e-ouverture/

La redazione