I DATI CHE DEVONO FAR DIRE NO A BRUCIARE IL LEGNAME SPIAGGIATO

Si avvicinano per la Riviera i primi appuntamenti con i turisti, e per mostrare spiagge invitanti urge sbarazzarsi delle distese di legname, canne e rifiuti depositati dai fiumi e dal mare durante le piogge e le burrasche invernali. Sembra relativamente indolore per le finanze del Comune mandare in spiaggia le ruspe, fare cumuli, e accendere roghi. Ma tale scelta non e’ affatto indolore, ne’ per le spiagge ne’ per la salute umana.

Anche solo l’ispezione del materiale spiaggiato rende evidente che ha intrappolato nelle sue maglie un’enormita’ di pezzi di plastica, di gomma, di latta, di ferro, e di ogni altro tipo di rifiuti. La foto #1 acclusa mostra i due sacconi di rifiuti di plastica raccolti qualche giorno fa dalla superficie esterna di uno dei cumuli fatti dalle ruspe su spiagge della zona. Il Comune di Camporosso – che ha scelto di non ignorare i rifiuti intrappolati, ma di rastrellare il legname spiaggiato e cercare di ripulirlo quanto piu’ completamente prima di bruciarlo – ha anche quantificato i rifiuti raccolti e ci fornisce una scheda con dati impressionanti. Dal materiale ligneo presente sui 300 metri di spiaggia di Camporosso, amministratori e volontari hanno raccolto il 18 Gennaio 80 Kg di ferro, 60 Kg di gomme, 20 Kg di plastica, 20 Kg di ingombranti, e 40 Kg di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

E’ ragionevole bruciare questo tipo e questa massa di rifiuti, magari su Km di spiaggia? La popolazione in queste ultime settimane ha gia’ riportato piu’ volte ai quotidiani il fastidio per il fumo che sale dalle spiagge fino alle colline. Il problema e’ piu’ grave del semplice fastidio. L’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale ci informa che la combustione di quei rifiuti genera sostanze estremamente tossiche e cancerogene che tendono a contaminare le spiagge, il mare, la catena alimentare, e accumularsi nell’ambiente. Lo stesso legno umido e intriso di sale bruciando genera diossine in quantita’ 20-90 volte maggiore del legno secco e pulito. E il rogo lascia comunque residui (vedi foto # 2), che disturberanno il delicato ecosistema spiaggia-mare.

E’ necessario mettere in atto varie iniziative per ridurre i rifiuti che arrivano alle spiagge. Intanto il sapere di piu’ sulle conseguenze pericolose di bruciare quei cumuli, soprattutto se non ripuliti dei rifiuti intrappolati, crea responsabilita’. Si devono cercare soluzioni ben ragionate – anche se piu’ dispendiose — per ripulire le spiagge senza far danni all’ambiente e alle persone, soluzioni che siano poi adottate da tutti i comuni. In questo periodo abbiamo parlato con alcuni Sindaci di Comuni che sono alla foce dei fiumi. E abbiamo suggerito alla Provincia, a cui e’ rimasta la funzione di tutela dell’ambiente, di considerare di farsi carico di studiare con i Comuni pratiche di gestione dei fiumi e delle spiagge sempre piu’ basate su conoscenze di biologia ambientale.   

Mara Lorenzi per CIVICAMENTE BORDIGHERA

15 Febbraio 2020

FOTOGRAFIA # 1- RACCOLTA PLASTICA DA SUPERFICIE DI CUMULO DI MATERIALE SPIAGGIATO 

FOTOGRAFIA # 2 – RESIDUI DI ROGO DI MATERIALE SPIAGGIATO