VENTIMIGLIA APPROVATE LE VARIAZIONI AL PUC

Durante lo scorso Consiglio Comunale di lunedì 12 ottobre si è proceduto ad approvare le variazioni PUC (Piano Urbanistico Comunale – un tempo denominato Piano Regolatore) portate avanti dall’assessore Silvia Sciandra, dal lavoro tecnico di Fabio Castellano e della commissione consiliare presieduta da Mauro Lazzaretti.

Tale opera di snellimento e semplificazione agevolerà il lavoro dei professionisti del settore e stimolerà gli investimenti immobiliari, pur rimanendo invariato il carico urbanistico complessivo già previsto dal PUC. Ventimiglia ha approvato il suo PUC nel 2009, dopo anni di studi tecnici propedeutici oltrochè di restrizioni ed aggiustamenti imposti da Provincia e Regione.

Il risultato di questo difficile cammino è un testo di difficile lettura e comprensione, che già dai primi anni di vigenza ha rivelato ambiguità interpretative e meccanismi farraginosi, tali da comportare una vera e propria paralisi dell’attività edilizia (non solo di nuova costruzione, ma anche sull’esistente), ed un aumento esponenziale dei contenziosi amministrativi.


L’Amministrazione è dunque intervenuta con urgenza, mantenendo l’impegno preso già nei primi giorni del mandato, con l’obiettivo di facilitare e rilanciare l’attività edilizia, seppur nei limiti di edificabilità imposti dalla Regione e non modificabili in questa sede.

Oltre alla riscrittura integrale, finalizzata a migliorare la comprensibilità e la coerenza del testo, tra le più importanti innovazioni introdotte dall’aggiornamento in itinere (e prossimo alla conclusione), troviamo:

la riforma delle disposizioni sulle aree agricole con nuove modalità attuative tali da consentire lo sfruttamento dell’edificabilità residua. Negli ambiti edificabili, l’imprenditore agricolo potrà realizzare sui terreni aziendali un magazzino o la casa di residenza, al ricorrere di determinati requisiti paesaggistici (lotto minimo, distanze).

Sono state finalmente disciplinate le superfici accessorie (balconi, tettoie, pergotende)e le opere di arredo urbano, dapprima non previste e dunque non realizzabili.

E’ stato introdotto l’istituto della sostituzione edilizia, ovvero la possibilità di demolire e ricostruire fabbricati necessitanti riqualificazione, con riconoscimento di un premio volumetrico, anche spostando il fabbricato all’interno del lotto di proprietà o dell’ambito di appartenenza.

E’ stato introdotto l’importante concetto di credito edilizio: la demolizione di edifici incongrui o fatiscenti da parte del privato, di spontanea iniziativa o su ordine  il riconoscimento di un credito edilizio utilizzabile in altre parti del territorio, o può essere rivenduto, oppure può essere conservato per differire nel tempo la ricostruzione. Il credito edilizio è previsto altresì come “ricompensa” per la cessione di aree a pubblici servizi(ad esempio destinate a parcheggi) oppure per la demolizione di serre abbandonate e in disuso.

E’ stata introdotta e stimolata la possibilità di realizzazione di parcheggi interrati e a raso negli ambiti urbani, frazioni comprese

E’ stato eliminato l’obbligo di reperire il posto auto pertinenziale per i nuovi esercizi di vicinato, quale incentivo all’apertura di nuovi locali commerciali

Gli interventi di “completamento del nucleo” previsti per le nostre frazioni, saranno sottoposti ad un progetto unico e ad un piano paesaggistico (SOI) di iniziativa pubblica o partecipata, anziché vincolati dai PUO (Piani Urbanistici Operativi) unici evidentemente inattuabili in un centro storico e per piccoli interventi integrativi del disegno urbanistico originario.

La redazione