Martedì Letterari “La Cultura della Legalità” omaggio a Giovanni Falcone

Ai Martedì Letterari

Mercoledì  28 ottobre  ore 16.30

per il ciclo “La cultura della legalità”

Maria Falcone ricorda Giovanni Falcone

Introducono l’autore i magistrati Dott.sa Grazia Pradella e il Dott. Roberto Cavallone.

Nella stagione autunnale dei Martedì Letterari mercoledì 28 ottobre ore 16.30 nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo torna  il ciclo “la cultura della legalità” con l’attesissima partecipazione della prof. ssa Maria Falcone che ricorderà il fratello magistrato, simbolo della lotta a “Cosa Nostra”. Lo farà attraverso il libro:” “Giovanni Falcone un eroe solo. Il tuo lavoro, il nostro presente. I tuoi sogni, il nostro futuro” (Bur Biblioteca Universale Rizzoli). Introducono l’autore i Magistrati: Dott.sa Grazia Pradella e  Dott. Roberto Cavallone. Letture degli studenti del Liceo Cassini e Amoretti. Partecipazione della scuola Cavour di Ventimiglia. Intervento del quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo,  composto dai maestri: Franco Invidia al violino, Manuela Lucchi al violino, Fara Bersano alla viola e Paolo Chiappa al violoncello. Documenti video. L’incontro è inserito nel programma di Formazione dell’Ordine dei Giornalisti.

Il libro riesce a trasmettere il doloroso pregnante vuoto che il magistrato ha lasciato, vuoto che la sua opera, il suo lavoro, la sua figura riescono ad  attenuare nella certezza che anche dopo vent’anni nulla è stato appannato, ma l’affetto verso di lui è accresciuto anche nelle persone che non hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Questo grazie al messaggio che giorno dopo giorno ha contribuito a rinnovare la Fondazione Giovanni e Francesca  Falcone, un messaggio che si vivifica tra i più giovani  nelle scuole e nella  società civile.

 

 

23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l’Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l’urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da più di  vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria del fratello con un’attività intensa finalizzata a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Senza il suo intuito investigativo, la sua visione ampia e la sua determinazione assoluta, Cosa Nostra avrebbe potuto continuare per anni a dominare incontrastata. Eppure – come traspare nelle pagine drammatiche e struggenti del  libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello – Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici, ucciso da poco tempo, furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a «mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro», Ninni Cassarà. Solo quando si scatenò il dibattito contro i «professionisti dell’antimafia». Solo quando, con il pensionamento di Antonino Caponnetto  fu di fatto decretata la fine del pool antimafia in cui avevano lavorato lui e Borsellino. Solo quando era stimato negli Stati Uniti, molto meno in Italia. Solo quando qualcuno disse che l’attentato all’Addaura se l’era organizzato lui stesso. Solo quando l’amico Leoluca Orlando gli volse le spalle. Solo quando non faceva mai trapelare la paura, nemmeno ai familiari. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall’adorata moglie Francesca,  che infatti morì con lui, in una delle rare occasioni in cui si erano concessi di stare soli in macchina. Dopo tutto questo, Giovanni Falcone è oggi indubitabilmente un grande eroe italiano, riconosciuto come tale nel mondo. Il suo metodo rivoluzionario ha cambiato la nostra storia, il suo esempio le nostre coscienze. ( dall’Introduzione al libro)

 

Maria Falcone  (Palermo 30 aprile 1936) è la sorella del magistrato Giovanni Falcone.

Per anni insegnante di Diritto negli istituti superiori, ha pubblicato insieme a Giovanni Marchese:” Io e tu: la società – Educazione alla legalità e alla convivenza civile (Carocci 2004), manuale per le scuole. Da ultimo Chi vede lontano non ha mai paura (Rizzoli 2012) e Carceri, lo spazio è finito (Infinito edizioni,).
E’ Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
• Il 22 maggio 2012, per il ventesimo anniversario della strage di Capaci, organizzò un evento per ricordare l’accaduto davanti all’Albero Falcone. Titolo dell’anniversario: Venti. «È una tempesta di sensazioni opposte. Da una parte prevale la nostalgia di tanti uomini giusti. Dall’altra serpeggia un senso di omissione in tante aree della nostra vita sociale» [ 22/5/2012].

Il prossimo appuntamento  con i Martedì Letterari è per il 3 novembre nel teatro dell’Opera. Alle ore 16.30 in collaborazione con il Serra Club Andrea Tornielli presenta il libro: “ Papa Francesco. Questa economia uccide” (Piemme). Alle ore  21.00 sempre nel Teatro dell’Opera  Mauro Biglino illustra il suo ultimo volume:” La Bibbia non parla di Dio” (Mondadori).

Sanremo, 26 ottobre  2015

La redazione