INIZIA CON SUCCESSO LA II RASSEGNA “D’AUTORE E D’AMORE” (VIDEO)

 

Ieri sera ai Giardini Lowe di Bordighera è iniziata con successo la II Rassegna “d’Autore e d’Amore”, organizzata dall’Associazione Aspettando Godot e dal Comune di Bordighera.

La serata era dedicata al rock progressivo italiano, i Meséglise, che stanno lavorando al loro secondo album “Stranamente Sereno”, hanno aperto il concerto per poi lasciare il palco alla regina del progressive italiano  Jenny Sorrenti accompagnata dal maestro Piero Viti alla chitarra.  Jenny Sorrenti ha raccontato la sua vita musicale attraverso un viaggio che spazia dal Rock Progressive con i “Saint Just”, gruppo da lei fondato negli anni ’70, all’album La casa del Lago alla musica legata alla West Coast o a Napoli con un omaggio a Pino Daniele. Jenny Sorrenti ha poi duettato con gli Osanna per presentare alcune canzoni del suo repertorio ed un omaggio a suo fratello Alan Sorrenti.

Protagonisti assoluti della serata gli Osanna, che hanno proposto alcuni brani del nuovo doppio CD e LP “Palepolitana”, acronimo tra “Palepoli”, nome storico della città di Napoli e album degli Osanna del ’73, e “metropolitana”, ovvero treno underground della città contemporanea che è famosa nel mondo per le sue stazioni dell’arte. La nuova formazione capitanata dal leader storico, voce e chitarra acustica Lino Vairetti, vede Pako Capobianco alla chitarra elettrica, Gennaro Barba alla batteria, Nello D’Anna al basso, Sasà Priore al piano e tastiere e Irvin Vairetti voce e vintage keyboard. Gli Osanna reduci da un concerto in Giappone durato ben quattro ore hanno regalato dei momenti di vera emozione sia con i loro nuovi brani sia con quelli tratti da L’Uomo e dalla colonna sonora di Milano Calibro 9, splendida l’interpretazione del brano finale “There will be time” composta da Luis Enriquez Bacalov.

Una serata musicalmente davvero interessante che è stata apprezzata dal pubblico presente, grande attesa anche per stasera con Alberto Fortis e Goran Kuzminac e naturalmente per la presenza domenica di Eugenio Finardi.

Marta Collu

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