Il Sanremese Roberto Ravera

Grazie al sanremese Roberto Ravera nasce FHM ITALIA per i bambini in Sierra Leone

Spesso succede che alcune persone, a cui crediamo che donando qualcosa possano migliorare in qualche modo la loro vita, finiscono poi ad essere loro stesse ad arricchire interiormente noi.

Una straordinaria sconvolgente “reazione”  che sta capitando a tutti coloro che hanno conosciuto la Onlus FHM ITALIA, gemella della ONG per le Case Famiglia “FHM Sierra Leone”.

Il progetto, nato dalla sensibilità e dall’entusiasmo del Dottor Roberto Ravera, illustre stimato psicologo sanremese, da Giorgio Beltrami e Walter Biason, veicola tutte le sue forze, umane, economiche e logistiche, “principalmente – come spiegato da Padre Bepi Berton, missionario in Sierra leone – per facilitare un massiccio intervento in favore delle mamme ed i loro neonati, il primo passo nella vita, talvolta tanto difficoltoso qui in Sierra Leone, dove la mortalità infantile raggiunge cifre non tollerabili (300 su 1000)”.

L’intervento, oltre a questo, mira “a quell’area di sofferenza psicologica – prosegue Padre Berton onorato di rappresentare l’Italia in questo progetto di così alto valore umano – spesso non riconosciuta, causata dai traumi di una guerra che ha disorientato specialmente i più giovani. Una sofferenza psicologica non riconosciuta e pertanto ancor più grave, mentre se affrontata propriamente ed a tempo debito può ridare una vita felice a chi altrimenti potrebbe essere destinato anche all’emarginazione sociale. Creare una vita a chi era nell’orlo di perderla è partecipare al grande amore di Dio per l’uomo”.

La storia del Family Homes Movement risale al 1985 dal punto di vista legale, anche se molto tempo dopo nel 1996 il governo della Sierra Leone riconosce il movimento come società “amica”. Questo fu provvidenziale quando un anno dopo l’UNICEF,UNHCR ed il primo ministro dell’allora governo hanno chiesto a Padre Berton di dare rifugio ai bambini durante l’attacco dei ribelli a Freetown.

Oggi la guerra è finita ma ha lasciato molti ragazzi senza famiglia e senza un tetto. Per aiutare questi ragazzi il movimento cerca loro una famiglia che possa ospitarli e farli crescere in un ambiente il più possibile sereno, inoltre si occupa della loro istruzione e delle spese per l’assistenza medica. Per occuparsi dell’istruzione dei ragazzi, FHM ha creato una scuola a MAYENCKINEH, un asilo a SANT MICHAL ed altri laboratori professionali per insegnare loro un mestiere.

Un “progetto speciale” pensato e portato avanti con una travolgente passione da “persone speciali” come Roberto Ravera. La prima volta che ho incontrato Padre Bepi Berton ho capito immediatamente che la mia vita sarebbe cambiata. Con i suoi modi accoglienti, con la sua intelligenza e con l’ironia che lo contraddistingue, aveva lasciato nella mia mente un segno profondo. E’ un grande testimone delle ragioni del bene, colui che a prezzo di un grande sacrificio ha saputo testimoniare che “in ogni persona c’è qualcosa di buono”.

Nei primi viaggi in Sierra Leone ho capito il segno del suo lavoro, lo sforzo di congiungere la fede con l’aspetto educativo, con la dignità dell’uomo e con la capacità di alleviare le sofferenze e curare le ferite del corpo e dell’anima”.

Da alcuni anni Padre Berton si è reso conto che il progetto educativo, sfociato nella nascita della Scuola di Holy Family a Majenkine non poteva bastare. Era necessario pensare che l’FHM avesse un coinvolgimento in un progetto di cooperazione socio-sanitario, con l’intento di dare assistenza ai bambini non solo per le malattie del corpo ma, soprattutto, al dolore psicologico, ai traumi, alle deprivazioni affettive e al dolore emotivo e affettivo.

Tutte cose che in questo paese non hanno pertinenza, per ragioni che non sono solo legate alla misera e alla povertà, ma ad una mancanza di una chiave di lettura culturale e antropologica in cui i bisogno di accudimento e di attenzione del bambino passano in secondo piano. Per questa ragione Bepi ha insistito sulla formazione del personale locale, sulla collaborazione con il Milton Margai College, sul “fare cultura” e contribuire allo sviluppo del pensiero scientifico. Solo la forza delle idee, l’impegno e il credere nella dignità dell’uomo, può riuscire ad aprire un varco nella tragicità della condizione umana, in Sierra Leone e ovunque.

L’aspetto chiave  è che ogni sforzo di FHM Italia è teso a sviluppare competenze e attività sulla base delle forze e delle realtà locali. La vera scommessa è quella di rendere libere le persone di adattare i progetti alle esigenze del posto, tenendo conto delle realtà sociali, antropologiche e religiose e, soprattutto, dei reali bisogno espressi e delle vere emergenze.

L’intento è dunque far conoscere la bellezza  di questo progetto e quanto semplice è poterne far parte: niente intermediari che possano come spesso succede distrarre impropriamente i fondi raccolti, Roberto Ravera, che ci ha messo la faccia, è  l’unico interlocutore; a lui, tramite la mail info@fhmitalia.it è possibile chiedere qualsiasi informazione mentre presso la sede FHM Italia onlus, Via BuonMoschetto 2, a Sanremo – è possibile effettuare donare materiale utile per i bambini di Sierra Leone: vestiario, giocattoli, materiale didattico e di prima necessità, etc. Oltre al sito http://fhmitalia.it/IT/Chi_siamo.html , FHM Italia possiede anche la sua Pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/FHM-Italia/330986113621933

Autore: Silva Bos