FESTIVAL DEI BOSCHI 2023 A SANREMO

SANREMO 5 E 6 AGOSTO “INSIEME E’ NATURALE”

La nona edizione del Festival dei Boschi è pronta ad animare il prato di San Romolo, come da tradizione, nel fine settimana del 5 e 6 agosto.  

La manifestazione, che si avvicina al decennale nel calendario del Comune di Sanremo, si configura come il primo festival di art-educazione in Italia.

Un festival in cui chi viene non è spettatore/spettatrice di una performance ma parte di una grande festa. I protagonisti, infatti, sono proprio loro, le persone che decidono di mettersi in gioco e divertirsi a ogni età, dai 3 ai 99 anni. 

“Il Festival dei Boschi – dichiara l’assessore al turismo Giuseppe Faraldi – è un appuntamento del nostro calendario manifestazioni sempre molto atteso che unisce musica, laboratori, incontri, escursioni con focus sull’arte, l’artigianato, la danza. Un’occasione per grandi e piccini per divertirsi e stare a contatto con la natura. Il nostro territorio offre questa possibilità, di potersi spostare in pochi minuti dal mare alla montagna. Ringrazio gli organizzatori per l’impegno con cui lavorano al Festival edizione dopo edizione”.

“Quest’anno il titolo è “Insieme è naturale” – afferma Maria Paola Rottino, presidente di Popoli in Arte, associazione promotrice del Festival dei Boschi – per lanciare il messaggio che non c’è nulla di più innaturale del rimanere distanti gli uni gli altri e che la nostra dimensione più profonda sta nell’essere legati agli esseri che ci circondano, umani e non, prendendo proprio esempio dal bosco”.

Nella giornata del sabato, la cornice musicale è affidata al maestro violinista Volodja Baran, proveniente dall’Ucraina, che duetterà prima con il chitarrista Fabio Bruccoleri e poi, nel pomeriggio, con il poliedrico Carlo Ormea.

Domenica, alle 11, spazio all’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta dal M° Giancarlo De Lorenzo con il concerto “Viaggiar Danzando” che farà risuonare tra gli alberi le arie “leggere” di Ottorino Respighi, Jean Sibelius, Béla Bartók, Antonin Dvoràk, Manuel de Falla, Zequinha De Abreu, Johann Strauss jr. e Johannes Brahms. Le danze proseguiranno nel pomeriggio con il gruppo folk “Le Tre Sorelle”, di nuovo a Sanremo dopo l’esibizione al Festival del 2020.

Un’altra conferma sarà la “tavola-longa”, la lunghissima tavolata che attraverserà il prato di San Romolo e che riunirà attorno a sé chiunque vorrà condividere la cena, sia la sera del sabato, che quella della domenica.  

In tutte e due i giorni, le sezioni dei laboratori comprenderanno attività interessanti e variegate: da quelle legate alla scoperta del territorio alle discipline olistiche; dall’artigianato ai laboratori artistici, fino agli incontri specifici per bambini e bambine, pensati per due diverse fasce d’età. Un’offerta incredibile, per un totale di 30 attività diverse. 

Tra le novità per gli adulti, le danze di gruppo e le camminate sensoriali, l’artigianato con il riciclo del legno, il piccolo cucito e la fabbricazione di bambole di pezza.  Per i bambini e le bambine, poi, giochi creativi con i colori, il parkour, la creazione di “muri a secco… in scatola”, la realizzazione di animali e fiori di carta, e infine lo yoga.  

Molti tra i laboratori più amati delle scorse edizioni torneranno, come per esempio la musicoterapia per gli adulti e la cesteria, le collane e spille in lana o, ancora, la costruzione degli aquiloni e la lavorazione dell’argilla per bambini. La maggior parte dei laboratori si ripeteranno quattro volte nella giornata: alle ore 10, alle 11.30, alle 15 e alle 17.

Le escursioni saranno invece 3: una il sabato sulla via Napoleonica e due la domenica sul monte Caggio e sul monte Bignone, rispettivamente con Valentina Borgna, Barbara Campanini e Rudy Valfiorito. A legare il tema dell’anno sarà l’attore ed educatore popolare Daniel Delministro che, nella giornata di domenica, porterà in scena l’InCantastorie, ormai immancabile figura del Festival dei Boschi.

Un festival che nasce dal basso e si intreccia sempre più con il suo territorio, grazie anche ad alcuni contributi economici, provenienti da realtà produttive locali e non, quali la Banca di Caraglio.

La redazione