BORDIGHERA “SCENOGRAFIE DEL RICORDO”

BORDIGHERA: Si inaugura sabato 26 luglio, alle ore 18.00, al Museo-Biblioteca Clarence Bicknell, in collaborazione con il Comune di Bordighera, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri e l’Università della Terza Età Intemelia, la mostra di Paola Rattazzi: Scenografie del ricordo, curata da Paolo Infossi.

Una ventina opere, scelte tra i lavori più recenti, dove l’artista affronta il tema del ricordo. Paesaggi reali o immaginari, luoghi e non luoghi, impressioni che non cedono mai a tentazioni naturalistiche ma rispecchiano un percorso della memoria.

Nata a Savigliano nel 1973, Paola Rattazzi vive ed opera a Torino. Si laurea all’ISIA di Urbino. Segue uno stage con Lorenzo Mattotti e un corso con Lisbeth Zwerger. Inizia sin dal 1999 un’intensa attività espositiva. Nel 2008 viene invitata a Firenze, Teatro La Pergola, per L’arte contemporanea abbraccia la Lila. Nel 2009 ottiene il 2° Premio al Premio M. Olivero di Saluzzo ed espone con la personale: Scenari sospesi. Dipinti tra il sonno e la veglia, Galleria Senesi, Savigliano. Nel 2010 un suo quadro viene scelto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per la copertina del volume: Il nostro patto di civiltà. La Carta Costituzionale e la Carta dei Diritti UE; vince il XXXII Premio Matteo Olivero a Saluzzo e il Premio Provincia di Cuneo al Premio Cesare Pavese a S. Stefano Belbo; inaugura la personale Pieghe della memoria in S. Gregorio a Cherasco. Semifinalista al Premio Arte Mondadori nel 2011 e 2012, anno in cui ottiene il Premio della Critica al Premio M. Olivero di Saluzzo; finalista al Premio Marina di Ravenna e a SaturARTE, Genova. Invitata alla Biennale di Pittura di Casoli Pinta a Teramo. Espone con Claudio Salvagno in: Paesaggi interiori ed altri silenzi… al Museo del Mobile a Pontechianale, dove ritorna l’anno seguente con Rosie Zürn, per: Il filo dell’esistenza (Der Faden der Existenz); è a Saluzzo Arte con: Le Signore del Tempo e a Cuneo, nel Complesso di San Francesco, per GrandArte 2013. Il 2014 si apre con Saluzzo Arte: Fabula docet. Magiche novelle contemporanee…, è finalista al concorso Art Open Space con la seconda delle cinque esclusive mostre previste per il 2014 ed inaugura la personale TRA.ME Paesaggi interiori a Palazzo Ottolenghi di Asti.

Hanno scritto di lei, tra gli altri: Armando Brignolo, Paolo Infossi, Cristina Polenta, Maria Cristina Ricciardi, Donatella Signetti.

Dal 26 luglio al 2 agosto 2014

Inaugurazione: sabato 26 luglio – ore 18,00

Bordighera, Museo-Biblioteca Clarence Bicknell

Orari:

lunedì 9:00 – 13:00 / 13:30 – 17:00

martedì, mercoledì e giovedì 9:00 – 13:00

sabato 18:00 – 22:30

venerdì e domenica chiuso

Info: bicknell@istitutostudiliguri.191.it – 0184 263694

paolarattazzi.wordpress.com

 

SCENOGRAFIE DEL RICORDO

di Paolo Infossi

«Dio ci ha donato la memoria,

così possiamo avere le rose anche a dicembre.»
James Matthew Barrie, Coraggio

 

Paola Rattazzi ha sempre disegnato, sin da quando è stata in grado di impugnare una matita, un’incredibile magia che le consentiva di catturare sulla carta tutto quello che attirava la sua curiosità.

Al centro del suo interesse c’è la natura, il paesaggio, un’intimistica visione che si esprime nelle forme suggerite dall’intensità della tensione interiore, simbolica e spirituale e dall’immaginario che le trasforma e le interpreta. Un armonioso impasto di colori e di sentimenti, indissolubilmente legati all’esistenza: frammenti di vita, gioie e nostalgie, ricordi, minuziosamente raccolti in limpide scenografie.

La scenografia è l’arte che concretizza l’ideazione e la scelta degli elementi che concorrono a descrivere dettagliatamente una scena e, Paola Rattazzi, circoscrive le sue storie in morbidi e fantastici scenari.

Un viaggio in cui, l’artista, scavando nel mistero dei ricordi già risucchiati dal tempo, essenzializza le sue esperienze, in memorie evocate. Qui, nell’estensione illimitata dell’orizzonte e nelle distanze irraggiungibili del sogno, delinea in minuscole zone d’ombra o visioni oniriche, particolari di eventi, persone, legami affettivi, le sue radici. È lo stesso incantesimo che fa magicamente apparire castelli fiabeschi sulla sommità delle colline, scintillanti stelle comete che attraversano il cielo o le favolose lune che illuminano romantiche notti blu.

Il sogno, la libertà, il gioco, le indelebili sensazioni dell’infanzia, descritti con un linguaggio incantato e pulito. Scrive Cristina Polenta: «… Un universo che fin qui nessuno aveva raccontato, denso e limpido allo stesso modo, dove nulla risulta superfluo o eccessivo, non un dettaglio, non un accostamento cromatico, non un segno. Tutto è estremamente armonioso e bilanciato, in ogni quadro trovi la magia di un destino che si compie, di un cerchio che si chiude, una realtà in cui tutto torna, dove ogni cosa è al suo posto …». 1

Non è un caso scoprire in quel commento un riferimento al cerchio. Il cerchio è simbolo di pienezza, continuità e ciclicità, ma anche di armonia, completezza e perfezione. In effetti, la stessa forma del cerchio, che non ha né un inizio, né una fine, può adeguatamente rappresentare l’infinito e la continuità del ciclo dell’esistenza che affida, infine, soltanto alla labile funzione della memoria il privilegio di conservare la rievocazione dei ricordi del passato.

1)  Cristina Polenta – Paola Rattazzi. Con altri occhi – Presentazione in catalogo – Art Open Space Gallery – Spazio espositivo on line, 2014

La redazione