CONCERTO AI GIARDINI LOWE

Bordighera, Giardini Löwe

Ouvertures e Intermezzi tratti dalle opere di Mozart, Rossini, Verdi, Puccini e Bizet

Sabato 25 Luglio 2015 – Ore 21.30

L’Orchestra Sinfonica della Città di Bordighera realizza un vivo desiderio dell’Amministrazione Comunale di creare una compagine sinfonica che possa rappresentare la Città delle palme, esibendosi in concerti nella città stessa così come altrove. Il Sindaco, Arch. Giacomo Pallanca, è il promotore del progetto; la direzione musicale è stata affidata al M° Massimo Dal Prà e la gestione generale all’associazione Ali di Bambù.
L’orchestra ha debuttato nel 2014 ed è formata da una trentina di musicisti; nasce con l’intento di valorizzare le forze musicali della zona, collaborando comunque anche con musicisti al di fuori di essa; l’obiettivo rimane comunque quello di dare a questa realtà una connotazione più possibilmente territoriale.
Dalla sua nascita si è esibita in diversi concerti con programmi che hanno spaziato dal repertorio sinfonico e sinfonico-corale a quello lirico, al Requiem di Mozart e a un programma di rock sinfonico.

Orchestra Sinfonica di Bordighera

Massimo Dal Prà – Direttore

L’Ouverture inizia ad essere impiegata nella musica di Jean-Baptiste Lully. Egli mise a punto uno schema che costituì la classica ouverture francese fino al tempo di Bach e Händel. Le ouvertures francesi premesse alle opere, erano spesso seguite da una serie di danze prima dell’apertura del sipario; in questo caso venivano usate come preludio ad una suite. Con l’avvento della musica drammatica e della forma sonata, l’ouverture francese divenne inadatta per l’opera; Gluck si basò sul modello italiano della sinfonia. Da Mozart le successive ouvertures scritte nello stile della forma sonata sono chiaramente differenti dalla musica strettamente sinfonica. Esse sono costituite da un movimento veloce (con o senza una introduzione lenta) in forma sonata, senza ripetizioni, frequentemente senza una sezione di sviluppo, ma alcune volte sostituendo ad essa un episodio melodico in tempo lento.
Sinfonia è un termine tipicamente italiano. Dalla fine del Seicento, con Alessandro Scarlatti, la sinfonia operistica ha struttura tripartita: Allegro-Adagio-Allegro. In realtà, la sua nascita si deve a un’esigenza essenzialmente pratica. Nel Settecento il teatro era un luogo in cui il pubblico si recava e passava parecchie ore, non solo per assistere alla rappresentazione di un’opera, ma anche per mangiare, stare in compagnia, giocare a carte o a dadi. Così, era necessario che a un certo punto l’orchestra si mettesse a suonare per far capire a tutti che lo spettacolo iniziava. Per dare a tutti il tempo di sistemarsi senza che nel trambusto ci si perdesse qualcosa dell’opera, nacque l’usanza di eseguire all’inizio appunto una breve sinfonia orchestrale. Dapprima queste sinfonie non erano legate all’opera che si rappresentava ma nell’ultima parte del Settecento i compositori iniziarono a trattare questa forma musicale come una vera e propria introduzione all’opera, appositamente composta. Alla fine del Settecento la Sinfonia viene così ad assumere la forma bipartita che avrà grande fortuna nella prima parte dell’Ottocento: un tempo lento seguito da un allegro, generalmente in forma-sonata, che utilizza alcuni dei temi principali dell’opera ne introduce il clima. Non sempre, per altro, la sinfonia di un’opera ne anticipa i temi musicali. Rossini, di fronte alla necessità di far fronte alle scadenze stabilite dalla committenza, arriva addirittura a riciclare una sinfonia da un’opera ad un’altra: ecco così che la sinfonia composta in origine per un’opera seria, Aureliano in Palmira, e riutilizzata per un’altra opera seria, Elisabetta, regina d’Inghilterra, diventa famosa come sinfonia di un’opera buffa: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio con Rossini che la sinfonia si afferma come brano autonomo, destinato a conquistare una fama che talvolta arriva a superare quella della stessa opera. La forma della sinfonia operistica decade progressivamente nel corso dell’Ottocento, quando il dramma diventa sempre l’elemento centrale del teatro d’opera. Già in Verdi, le opere sono spesso precedute solo da un breve preludio, che ha il compito di introdurci direttamente nel vivo dell’azione. Una eccezione è rappresentata da Wagner che nelle sue opere, peraltro di dimensioni monumentali, inserisce talvolta una sinfonia (più spesso un preludio) che richiama i leitmotiv che costituiscono la base delle sue composizioni.
La forma operistica dell’Intermezzo, tipica del melodramma del secondo ‘800 e del ‘900, deriva dall’analoga forma francese dell’entr’acte, di cui accoglie il carattere descrittivo. È talvolta abbinata a un programma, descritto nel libretto. Si tratta di fatto di un preludio che, anziché precedere il primo atto, si colloca subito prima di uno degli atti successivi o addirittura nel corso di un atto. Normalmente gli intermezzi sinfonici sono pensati per essere eseguiti a sipario chiuso, ma con alcune eccezioni.

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Ouverture da Il Flauto Magico

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Ouverture da Le Nozze di Figaro

Gioacchino Rossini (1792 – 1868)
Sinfonia da Il Signor Bruschino

Gioacchino Rossini (1792 – 1868)
Sinfonia da Il Barbiere di Siviglia

Giuseppe Verdi (1813 – 1901)
Preludio Atto I da La Traviata

Giuseppe Verdi (1813 – 1901)
Preludio da Attila

Giuseppe Verdi (1813 – 1901)
Preludio da Macbeth

Giacomo Puccini (1858 – 1924)
La Tregenda da Le Villi

Georges Bizet (1838 – 1875)
Preludio da Carmen

¬¬Massimo Dal Prà – Direttore

Ha conseguito i diplomi di Pianoforte, Composizione, Musica Corale e Direzione di Coro, Prepolifonia, Direzione d’Orchestra e Strumentazione per Banda presso il Conservatorio ‘G. Verdi’ di Torino. Presso il medesimo Conservatorio ha conseguito nel 2007 la Laurea di Diploma Accademico in Composizione con il massimo dei voti. Come pianista e clavicembalista si dedica anche alla musica da camera con differenti formazioni, proponendo anche brani di sua composizione. Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, come pianista, clavicembalista e arrangiatore. Ha diretto a Montecarlo il Magnificat di C. Ph. E. Bach e la prima rappresentazione dell’opera Il Gatto con gli Stivali del compositore R. Bellucci, allestita a Torino. E’ stato invitato a Lima per dirigere le Orchestre Nazionali Infantil e Juvenil del Perù, dove ha tenuto anche alcuni seminari di Direzione Corale, Direzione d’Orchestra e Jazz. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica di Sanremo in diverse occasioni, con programmi che prevedevano anche alcune sue composizioni. E’ stato invitato a suonare in due edizioni del festival internazionale di musica da camera di Cervo. Nel 2013 ha diretto l’opera Tosca di G. Puccini, allestita per la prima volta a Bordighera. E’ direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Bordighera e dell’Orchestra Giovanile del Ponente Ligure. E’ titolare della cattedra di Cultura Musicale Generale presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze.
La redazione