Intervento di Corrado Ramella sulla rotonda di Sant’Ampelio di Bordighera

Pubblichiamo una lettera pervenuta al Giornale da Corrado Ramella

In qualità di ex consigliere comunale e rappresentante di Sinistra Ecologia Libertà di Bordighera, vista la recente delibera ( N° 6 del 20/02/2013) del Commissario Prefettizio inerente la Rotonda di S. Ampelio e riguardante la progettazione definitiva e la variante al PRG, nonché l’indizione della conferenza dei servizi in sede referente per la sua approvazione, ho ritenuto di dovere intervenire presso il Commissario Prefettizio e la Soprintendenza ai beni Ambientali e Architettonici su alcune questioni  che ritengo rilevanti.

Pur confermando la necessità di pervenire ad una soluzione definitiva di questa annosa questione. Ribadiamo la convinzione che qualsiasi intervento su quest’area, deve avere con punti di riferimento inderogabili:  l’esclusivo uso pubblico, il rispetto assoluto del vincolo Ronchey, la tutela della scogliera attigua e la tutela della visibilità della chiesetta di S. Ampelio.

In primis Sinistra Ecologia Libertà vuole evidenziare, relativamente all’iter che ha condotto all’attuale situazione, quanto segue:

  • Si considera un grave errore da parte dell’Amministrazione Bosio aver voluto addivenire ad una transazione con la Casinò srl sulla concessione della Rotonda, invece di scegliere di andare a sentenza presso il Consiglio di Stato.
  • Si vuole sottolineare come, a nostro parere, sarebbe stato più corretto, visto l’alto valore simbolico e storico per la città di Bordighera del luogo in questione, procedere ad un concorso di idee per la ridefinizione dell’area. E questa costituisce un’altra della gravi mancanze dell’Amministrazione Bosio che invece ha preferito procedere ad una gara d’appalto, fra l’altro anche abbastanza contestata sotto il profilo del regolamento che definiva la possibilità di partecipazione degli studi professionali;
  • Si evidenzia inoltre come nella fase successiva all’affidamento dell’incarico, dal 2010 ad oggi, non ci sia stata, per quanto attiene alla progettazione e alla scelta del tipo di intervento da realizzare,  da parte del Comune (Amministrazione prima e Commissione Straordinaria poi) alcuna forma reale di coinvolgimento e confronto con la città (associazioni, forze politiche, istituzioni culturali, dibattiti con i cittadini). Confronto che invece ci si sarebbe aspettati visto il valore collettivo del luogo;

 

Venendo, invece al merito del progetto approvato nella sua forma definitiva, ma ancora soggetto alle osservazioni  dei cittadini e quindi ancora soggetto a modifiche, dopo un primo esame delle tavole progettuali si vuole sottolineare i seguenti punti critici:

 

  1. La scogliera di protezione della nuova struttura verso levante. Si considera che tale nuova scogliera, per la cui realizzazione si è resa pure necessaria una variante del PRG, modifichi in maniera eccessiva il tratto di scogliera naturale esistente fra la chiesetta di S.Ampelio e il molo situato di fronte alla Rotonda . E quindi si ritiene che tale intervento sia in contrasto con quanto espressamente indicato dal decreto del Ministro dei beni Culturali del 17 marzo 1993.

 

(…) la scogliera, l’arenile, costituito da parte del mappale 255,la zona limitrofa al mare, compresa fra la via Aurelia e l’arenile (…) e lo specchio d’acqua non dovranno essere oggetto di alcuna alterazione o modifica (…)

 

Per questo si chiede di arretrare di almeno 5 metri rispetto al mare lo scogliera e il paraonde previsti a tutela della struttura in modo da evitare qualsiasi alterazione della scogliera naturale.

 

  1. Perimetro della nuova Rotonda verso levante e verso la chiesa di S.Ampelio. Si ritiene che la parte verso levante della Rotonda, così come indicata nel progetto definitivo, si estenda oltre il limite est attuale della struttura esistente e questo sia in contrasto con quanto indicato sempre dal decreto Ronchey, in generale, ma anche e soprattutto in rapporto alla vicinanza e alla  presenza della Chiesa.
  2. E’ necessario, inoltre, a nostro giudizio, da dare un’interpretazione chiara ed univoca a quanto indicato dal decreto nella parte finale, là dove dice:

(…) Il locale pubblico esistente sotto al Belvedere potrà essere oggetto di interventi migliorativi ma non potrà estendersi sull’arenile nel tratto di area protetta né svilupparsi verso levante, nell’ambito della struttura di sostegno del Belvedere.

Si tratta di chiarire a nostro giudizio cosa s’intende con “locale pubblico esistente sotto il Belvedere”. Visto che il decreto già si è espresso sullo stabilimento balneare-ristorante. Interpretazione che può essere dirimente ai fini di una corretta valutazione del progetto, soprattutto nel in relazione al rispetto del decreto Ronchey.

  1. Altra verifica andrebbe, a nostro giudizio, fatta in relazione allo stabilimento balneare-ristorante sottostante il Belvedere. E cioè se il nuovo progetto preveda o meno un’ampliamento planimetrico e/o volumetrico del locale, anche e soprattutto in seguito alle osservazioni della società concessionaria considerate ammissibili e inerenti la realizzazione di un piano intermedio.  La qual cosa sarebbe in contrasto con il decreto, là dove dice espressamente che esso “non potrà essere ampliato né planimetricamente né volumetricamente”
  2. E’ altresì necessaria una puntualizzazione chiara e definitiva della destinazione d’uso della struttura di uso pubblico che si intende realizzare sotto il Belvedere;
  3. Un’ultima considerazione di carattere generale andrebbe fatta ai fini una valutazione complessiva dell’idoneità del progetto sotto il profilo paesaggistico e del rispetto del vincolo, prendendo in esame la relazione tecnica, allegata al decreto e parte integrante dello stesso, la dove dice:

In un contesto di tal genere, essendo stati introdotti elementi di disordine, con particolare riferimento allo stabilimento balneare-ristorante, sorto sul lato orientale del Capo, e alla struttura di consolidamento del Belvedere che, degradando l’ambiente monumentale della Chiesa, hanno provocato pregiudizio ai valori storico-artistico-architettonici della Chiesa stessa, appare necessario esercitare una tutela apposita del sito, ai sensi dell’art. 21 della legge n° 1089 del 1939, finalizzata a mantenere la visibilità attuale del monumento dai punti di vista di pubblico accesso e a garantire condizioni di decoro compatibili con i valori culturali presenti, ma anche allo scopo di attenuare, nel tempo, compatibilmente con tutte le altre esigenze di pubblico interesse, le alterazioni di quei luoghi, perpetrata incautamente nel passato.”

Dove, a nostro giudizio, si dice espressamente che ogni nuovo intervento di recupero e risanamento della Rotonda deve essere fatto in qualche modo a ridurre, ad attenuare, a limitare le alterazioni del sito provocate, nel passato, da una struttura già di per se per molti versi impattante.

Riteniamo quindi che il progetto in questione non corrisponda del tutto alle disposizioni e agli obiettivi del decreto Ronchey e che richieda ulteriori limature, revisioni, alleggerimenti e chiarimenti che vadano incontro allo spirito del decreto e al valore di pubblico interesse, oltre che storico e paesaggistico, che il luogo deve mantenere.

La redazione