IL “VERDE” A BORDIGHERA UN PATRIMONIO DA SALVARE

SE MANCA UN REGOLAMENTO DEL VERDE – ESEMPI DA BORDIGHERA

Qualche giorno fa il Consiglio Comunale di Sanremo ha approvato all’unanimita’ il nuovo Regolamento del Verde pubblico e privato che sostituisce quello del 1995. Malgrado il Verde sia per Bordighera patrimonio identitario sul quale in passato la citta’ ha costruito la sua fortuna diventando meta turistica internazionale, e malgrado mantenga il potenziale di volano turistico pluristagionale, Bordighera non ha un Regolamento del Verde.

Non perche’ la Legge non lo richieda: le Linee Guida per il governo sostenibile del Verde Urbano (MATTM, 2017) ad implementazione della Legge 10/2013, richiedono anche ai Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti di avere un Censimento, Regolamento, e Piano del Verde. E non perche’ il nostro gruppo di minoranza non abbia sollecitato piu’ volte l’amministrazione Ingenito ad attivare il percorso per un Regolamento di alta qualita’. Ma le Mozioni sono state ignorate e le Interpellanze banalizzate.

Piu’ che mai oggi in cui il Verde e’ divenuto partner essenziale per contrastare l’emergenza climatica, un Regolamento del Verde deve essere per la vegetazione urbana l’equivalente di cio’ che la legge e’ per gli uomini: uno strumento che codifica il vivere in salute e armonia, promuove il raggiungimento delle potenzialita’ individuali, e protegge contro abusi e soprusi. Studiando il Regolamento del Verde (versione Marzo 2021) di Varese, una citta’ che mantiene da fine ‘800 la definizione di “Citta’ Giardino”, si notano le prescrizioni dettagliate per il benessere del Verde e la sua protezione da malattie, l’atteggiamento conservativo nei confronti degli interventi demolitivi che devono prevedere lo studio di soluzioni alternative, le prescrizioni di tempi di intervento sugli alberi per salvaguardare le specie animali nidificanti o in letargo.

Si nota inoltre il ruolo fondamentale della “Struttura organizzativa comunale preposta alla gestione del Verde”. Costituita da un funzionario capo agronomo, laureati in scienze agrarie, un perito agronomo e un architetto part-time, la Struttura funziona come una sorta di soprintendenza perche’ tutti gli interventi sul Verde, inclusi specificamente quelli legati ad interventi di natura edilizia o urbanistica, rispondano agli obiettivi di promozione ecologica e paesaggistica del Regolamento.   

Come diverso da Bordighera, dove la prevenzione contro la Processionaria dei pini si fa nella migliore delle ipotesi ad anni alterni, senza un programma che impegni qualcuno a farla; dove le motoseghe hanno continuato a potare e abbattere nei giardini privati in questi giorni di Aprile e Maggio malgrado sia periodo di nidificazione e la Lega Italiana Protezione Uccelli lo abbia ufficialmente ricordato al Comune. Dove il Servizio Giardini, a cui tocca poi la manutenzione del Verde, non e’ coinvolto in fase progettuale negli interventi sul Verde relativi a progetti dell’Uffico Tecnico. Ad esempio, il Servizio Giardini non e’ mai stato interpellato sui 13 pini coinvolti nel progetto marciapiedi di Via Aldo Moro (6 dei quali abbattuti perche’ il cantiere partito senza preventiva consulenza agronomica ne recise le radici); ne’ sull’espianto e trapianto dei 3 ulivi ai Giardini Lowe; ne’ sulle nuove piantumazioni in Piazza della Stazione dove i Ginkgo Biloba (che speriamo maschi per non dover subire lo sgradevole odore dei semi) sono stati messi a dimora in aiuoline che non sembrano tener conto della loro capacita’ di sviluppo poderoso, verificabile nell’esemplare in proprieta’ privata in Via Pasteur. Il Servizio Giardini e’ stato consultato a piantumazioni avvenute, sull’impianto di irrigazione.      

In attesa di un Regolamento del Verde la citta’ potrebbe iniziare ad utilizzare piu’ proficuamente le risorse esistenti. Ma il Regolamento rimane dovuto perche’ le azioni devono essere scelte e le scelte razionalizzate servendosi di esempi virtuosi.

Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera, 1 Giugno 2021