IL CONTAGIO DA SARS-CoV-2 SI ACUISCE NEL TERRITORIO DI BORDIGHERA

IL COVID IMPERVERSA MALGRADO LA “ZONA ROSSA” DA 6 SETTIMANE: UN APPELLO A COMPORTAMENTI RESPONSABILI

Non puo’ essere sfuggito alla cittadinanza che in questa provincia sta verificandosi qualcosa che permette il persistere, anzi l’acuirsi del contagio da SARS-CoV-2 a livelli che mettono a rischio il sistema sanitario. E che questo stia succedendo malgrado il fatto che siamo stati quasi ininterrottamente in zona da arancione-scuro a rossa fin dal 25 Febbraio 2020. 

A Bordighera il numero delle persone positive e’ risalito a 60 il 7 Aprile da un incoraggiante 11 registrato il 23 Marzo, e leggiamo che lo stesso sta succedendo nelle cittadine limitrofe. I numeri potrebbero essere anche maggiori perche’ tamponi antigenici rapidi positivi degli ultimi giorni non sono ancora stati seguiti dai tamponi molecolari che entrano nel computo ufficiale dei positivi. Il numero di ricoverati all’Ospedale Borea e’ sopra i 100 dal 31 Gennaio, e nelle ultime 2 settimane e’ salito sopra 120. Molte persone sono morte.

Dobbiamo chiederci perche’ non riusciamo a piegare il contagio. All’inizio di Marzo le nostre analisi mettevano nel mirino il flusso di visitatori francesi, questo e’ ormai meno importante. Le chiusure commerciali durano da molte settimane, non rimane molto da chiudere. Anche la scuola e’ stata quasi sempre chiusa, e comunque nessuno vuole limitare ulteriormente il tempo in presenza, percio’ non e’ un bersaglio efficiente.

E’ venuto il momento di rivolgerci ai nostri comportamenti individuali. E’ possibile che sia il desiderio di socializzazione a lungo represso che genera troppe occasioni di contagio? Sappiamo dei piccoli assembramenti all’ora dell’aperitivo davanti ai banconi dell’asporto perche’ li vediamo; ma sappiamo anche dei piu’ discreti pranzi, cene, o festicciole in case private dove gli invitati sono piu’ dei due concessi. In ambienti chiusi, davanti alla tavola senza mascherine, immersi in conversazioni conviviali diventiamo gli strumenti di trasmissione che il virus predilige.        

Non si vuole limitare la liberta’ delle persone, ma si chiede di pensare alle gravi conseguenze del non riuscire ad abbattere il contagio. Il personale dell’ASL sta facendo miracoli ogni giorno per curare, testare, tracciare, e vaccinare: se oberiamo il sistema delle cure e dei tests il ritmo del piano vaccinale ne risentira’ senza dubbi. La persistenza di alto contagio mina l’efficacia stessa della campagna vaccinale, perche’ il virus che infetta persone appena iniettate con il vaccino e solo parzialmente immuni sara’ spinto a mutare durante la sua replicazione per resistere agli anticorpi che iniziano ad essere prodotti ma sono ancora insufficienti a debellarlo, e potra’ far emergere varianti resistenti ai vaccini. E infine la persistenza del contagio allontana ancora la possibilita’ di riaprire la societa’. L’invito alle categorie che comprensibilmente desiderano tornare a lavorare e con cui tutti simpatizziamo, e’ di far pressione sui cittadini perche’ tengano comportamenti responsabili e sulla Regione per un’accelerazione sempre piu’ intensiva della campagna vaccinale. Il ritorno alla liberta’ nei paesi che sono riusciti a vaccinare buona parte della popolazione deve dare fiducia.

Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera

9 Aprile 2021