PERCHE’ IN LIGURIA CHI NON RISPETTA LE PRECAUZIONI ANTI-VIRUS E’ AD ALTO RISCHIO CONTAGIO

Il rischio nasce dalla convergenza dei dati epidemiologici di COVID-19 in Liguria con recenti informazioni scientifiche sul ruolo che le “goccioline da chiacchiere” (speech droplets) possono avere nel trasmettere SARS-CoV-2.

In Liguria la circolazione di virus rimane piu’ vivace che nel gran numero delle altre regioni Italiane. Ben 32 nuovi casi il 30 maggio, 12 il 31 maggio, e 56 l’1 giugno, per un totale di 100 nuovi casi in 3 giorni da paragonare negli stessi 3 giorni ai 19 nuovi casi in Toscana e 20 in Veneto; regioni ben piu’ estese della Liguria e che effettuano un piu’ alto numero di tamponi. La stessa Provincia di Imperia ha visto il 30 maggio un picco preoccupante di 23 nuovi casi.

Stupisce che nei reports quotidiani della Regione Liguria sull’epidemia non si dia rilievo al numero dei nuovi casi giornalieri, considerando che in questa fase e’ proprio quello il numero che deve rappresentare la bussola per le varie attivita’ (i dati sono comunque riportati da diversi siti consultabili online). E preoccupa il non sapere se e come la Regione ha attivato i piani di sorveglianza a campione e di tracciamento indispensabili per abbattere il numero di nuovi contagi. Soprattutto nel momento in cui la Liguria si accinge a ricevere ospiti provenienti da Piemonte e Lombardia, altre due regioni con una notevole residua circolazione del virus. 

Il secondo motivo per l’alto rischio di contagio, soprattuto nei ritrovi della Movida, e’ il potere infettante delle “goccioline da chiacchiere”. Si sa da tempo che in persone portatrici dell’infezione, SARS-CoV-2 e’ presente in abbondanza nella saliva. Ora esperimenti basati sulla dispersione di luce laser mostrano che ogni secondo di parlata a voce alta genera piu’ di 2000 goccioline di dimensioni diverse che rimangono sospese in aria fino a 8 -14 minuti. E che un’alta percentuale di goccioline ha dimensioni tali da poter essere portatrice di un carico di particelle virali sufficiente a creare infezione in chi le inala (cfr. Stadnytskyi V, PNAS 13 maggio 2020). Poiche’ il virus e’ in circolazione, dobbiamo mettere in conto che nel gruppo ci possa essere qualche portatore asintomatico, e che le chiacchiere davanti ai nostri drinks diventino meccanismo di trasmissione.

Ma ci sono due considerazioni che indicano i rimedi: lo studio delle goccioline e’ stato effettuato in uno spazio chiuso, e una mascherina davanti alla bocca e’ stata in grado di annullare quasi completamente la diffusione delle goccioline da parte di chi parlava (Anfinrud P, NEJM 21 maggio 2020). Per fare ognuno la nostra parte, scegliamo dunque di incontrarci in gruppo solo dove possiamo mantenere ampio spazio intorno a noi, molto meglio se all’aperto, e vestiamo la mascherina appena lo spazio interpersonale si fa critico. Dobbiamo tutti ringraziare i tanti gestori di locali che scelgono di circondare i clienti di spazio e sono fermissimi nel non tollerare gli assembramenti.

Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera

3 Giugno 2020