CORONAVIRUS: TEMPO DI INIZIARE A LIBERALIZZARE L’ESERCIZIO FISICO ALL’APERTO

Verso la fase 2 di risposta al COVID-19, e’ tempo che si facciano sentire e ascoltare anche i difensori del “benessere metabolico”, la situazione di funzionamento armonioso dei vari sistemi del nostro corpo, che passa attraverso l’esercizio fisico piu’ o meno quotidiano. Se l’economia non puo’ esser fermata impunemente oltre un certo periodo, lo stesso vale per il nostro corpo. Di questo si e’ parlato finora molto poco, ma non puo’ essere ignorato.

Sei settimane di lockdown e rallentamento dell’attivita’ fisica, implementati senza recriminazioni per una causa vitale, hanno pero’ fatto perdere proteine preziose ai muscoli, e proteine e minerali alle ossa; hanno irrigidito le articolazioni, hanno aumentato la resistenza all’insulina, con aumento di glicemia, grassi nel sangue, coagulabilita’ e infiammazione; hanno diminuito la performance cardiovascolare e le difese immunitarie. Da aggiungere molto probabilmente un aumento di peso, e disagio psicologico se non depressione dovute al confinamento a piccoli spazi e vita sociale ridotta ai minimi termini. Tutto reversibile? Non cosi facilmente, soprattutto per le persone anziane.

Come per le attivita’ produttive, anche le attivita’ per il recupero del benessere fisico meritano percio’ piccole accelerazioni. Che oggi nel Comprensorio Ventimigliese sarebbero fatte in relativa sicurezza. Questo perche’ a Bordighera, Vallecrosia, e Ventimiglia l’assai bassa incidenza di contagi da COVID-19 dice che nella popolazione residente il virus circola poco; e perche’ non avremo l’immissione di visitatori in questa zona per ancora un paio di settimane, fino alla conclusione del lockdown nazionale. 

Data questa congiuntura favorevole, chiediamo alle Autorita’ competenti di liberalizzare la possibilita’ di camminare e correre nelle nostre cittadine senza il vincolo dei 200 metri dall’abitazione e senza trovare i lungomare sbarrati. Siamo molto incoraggiati dalla consapevolezza espressa ieri dal Presidente Toti di dover “consentire a diabetici e cardiopatici di potersi muovere”. Aggiungiamo che hanno bisogno tutti di potersi muovere, con enfasi per i bambini e per le persone anziane che mantengono la loro buona salute fisica e mentale proprio attraverso l’esercizio all’aria aperta.    

Sara’ un’opportunita’ di prepararci alla fase 2: cammineremo da soli o con un componente del nucleo familiare, vestiremo la mascherina, ci terremo a 2 metri di distanza da chi incontreremo. L’obiettivo e’ ora la responsabilizzazione delle persone a praticare il distanziamento sociale, a farlo diventare un’arte. Servono controlli e insegnamenti, non imposizioni e divieti, perche’ si crei la consapevolezza che il distanziamento sociale – fino all’arrivo di un vaccino — e’ lo strumento che protegge la salute e le liberta’ individuali che salvaguardano la salute.  

Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera

20 Aprile 2020