“UNO NESSUNO CENTOMILA” CON ENRICO LO VERSO AL TEATRO DEL CASINO’ DI SANREMO

DOPPIO APPUNTAMENTO IN LIGURIA

Per Enrico Lo Verso

In scena a Sanremo  – Teatro del Casinò- 14 luglio

E a Sestri Levante – Arena Conchiglia – 16 luglio

Con

 Uno Nessuno Centomila

adattamento e regia di Alessandra Pizzi

Premio Delia Cajelli  2018

Premio Franco Enriquez 2017

Ad a poco più di un anno di distanza dal debutto sui palcoscenici della Liguria, torna UNO NESSUNO CENTOMILAcon Enrico Lo Verso, per la regia di Alessandra Pizzi. Per l’attore palermitano e per il suo monologo “di successo” è il gradito ritorno in una regione che ama e in una terra che più volte lo ha accolto con affetto e attenzione.

Ritorna a Sanremo, quindi, a calcare quel palcoscenico del Teatro del Casinò (14 luglio) già così caro a Pirandello, e prosegue il tour a Sestri Levante dove si esibirà il 16 luglio sul palco dell’Arena Conchiglia.

Tre anni di tournèe e oltre 350 repliche per uno spettacolo “nato per gioco” come lo stesso Lo Verso più volte ha dichiarato, ma che è servito a riportarlo alle scene dopo 12 anni di assenza.

“Non volevo fare teatro” dichiara Lo Verso “perché mi annoiava, troppo pieno di gente piena che piuttosto che dare al pubblico prende. Così quando Alessandra Pizzi (che non conoscevo” mi ha proposto lo spettacolo, le ho detto : no, grazie. Mi ha convinta con questa determinazione a mettere in scena un monologo, tratto addirittura da un libro. Ho letto il testo è  ho sentito che, almeno per senso del dovere, andava fatto”.

Così, alle 21:00 del 14 e del 16 luglio, darà corpo e voce ai personaggi del romanzo più celebre di Pirandello, rendendo omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi.

Acclamato dalla critica e dal pubblico soprattutto dei più giovani, lo spettacolo ha ricevuto a Busto Arsizio il  “Premio Delia Cajelli per il Teatro”, nell’ambito della Seconda Edizione delle Giornate Pirandelliane promosse dall’associazione Educarte in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento. Nella scorsa stagione ha vinto il Premio Franco Enriquez per la migliore interpretazione e la migliore regia. Ospite dei più importanti Festival e Teatri nazionali ed internazionali, da oltre un anno Uno Nessuno Centomila sta percorrendo l’Italia in una lunga e fortunata tournée che sino ad ora ha registrato il sold-out quasi ovunque.

Definito dall’autore in una lettera autobiografica come“il più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”, Uno Nessuno Centomila è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita.

Avrebbe voluto che Pirandello fosse vivo, spiega Alessandra Pizzi, per mostrargli la grandezza della sua parola e l’attualità del suo pensiero che immobilizzano il pubblico ad ogni spettacolo e chiedergli se fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata di quel suo messaggio.

Di qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità del pensiero pirandelliano, l’atemporalità del protagonista uomo di ieri, di oggi, di domani.

In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura interpretativa di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, torna sul palcoscenico per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo” e ai personaggi del romanzo pirandelliano, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica da cui si viene irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.

Per informazioni 3279097113

La prevendita è disponibile online sul sito www.ciaotickets.com

PREVENDITE SANREMO: C/O Teatro del Casinò CORSO INGLESI 18, Tel 0184595267

PREVENDITE SESTRI LEVANTE: AGENZIA VIAGGI BAIA DEL SILENZIO , CORSO COMO 24, Tel 0185487015

Note integrali a cura di Alessandra Pizzi

Il Progetto

Avrei voluto che Pirandello fosse vivo per mostrargli la grandezza della sua parola, la contemporaneità del suo messaggio più attuale che mai oggi, a 100 anni dalla sua formulazione; per fargli vedere il bisogno impellente del pubblico, necessario, autentico, di approvvigionarsi della conoscenza di sé, di leggere per provare a decodificare quei segni della quotidianità come codici di accesso ai meandri delle proprie emozioni. Mi chiedo ogni sera, osservando il pubblico che, immobile, assiste allo spettacolo, se Pirandello fosse veramente consapevole delle conseguenze che la portata della forza tumultuosa di quella giustapposizione di pensieri, di quella serie interminabile di quesiti, della ricerca smaniosa di risposte, avrebbero potuto produrre sul pubblico. O se, come spesso accade, il risultato abbia per davvero superato le intenzioni. Di certo nel suo pensiero -e nella sua opera- c’è la consegna al mondo del fardello della conoscenza che è puro peso per la presa in carica di sé stessi, ma anche leggerezza per la scoperta meravigliosa di quella bellezza che ad ognuno la vita riserva.

Uno, nessuno e centomila è il romanzo chiave: non in quanto apoteosi o summa del pensiero, ma in quanto incipit per un’analisi introspettiva e macroscopica sulle dinamiche esistenziali e socio-culturali della società. Uno, nessuno e centomila “apre” la mente a riflessioni e a dubbi, il cuore alla ricerca della propria essenza, ma soprattutto apre alla vita, affinché scelga la forma migliore con cui rappresentare l’individuo.

Ho raccolto l’eredità di questo pensiero più per dovere che per amore per l’arte. Il dovere di chi fa questo lavoro che è chiamato ad interpretare strumenti di conoscenza inventando specifici linguaggi in modo da renderli accessibili a tutti.

Ecco che UNO NESSUNO CENTOMILA, nel riadattamento del testo reso in forma di monologo che ho voluto dargli, diventa il presupposto per un teatro che “informa”, che supera la funzione dell’intrattenimento e diventa pretesto, occasione, spunto, per la conoscenza. E in questo sta il dovere di un drammaturgo, nel trovare un codice per offrire al pubblico l’occasione per superare sé stesso. Poco importa se il pretesto sia una sera a teatro; del resto, Pirandello stesso ci insegna che il pretesto è pur sempre una banalità.

Ecco che la messa in scena di UNO NESSUNO CENTOMILA segna, dopo 10 anni, il ritorno in teatro di Enrico Lo Verso. Una seduta psicoterapeutica affidata alla sua magistrale bravura; tutti ne sono attratti ma in pochi sono consapevoli degli scenari che potranno profilarsi.

Ecco che 70’ minuti sono il tempo necessario ad affondare le mani nella propria mente per ricercare, come in un déjà vu, gli elementi già noti, per riconoscerli e per iniziare a guardarli con una luce nuova.

Ecco che lo spettacolo rompe gli schemi toccando uno dopo l’altro i conflitti dell’esistenza: il rapporto con i genitori, i dubbi sulla provenienza, il rapporto dei generi, la ricerca dell’identità e, infine, l’affermazione di sé.

Ecco che il pubblico si nutre di testo, in silenzio elabora, applaude e, ogni sera, ci chiede di farlo ancora…

Lo spettacolo

In occasione del 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno spettacolo sull’ultimo romanzo dell’autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell’autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita. Uno, nessuno centomila è un’opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna o, per meglio dire, informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l’idea di una nuova e originale messa in scena, che possa ricercare nuovi specifici per lo spettacolo ma, soprattutto, che sappia ridisegnare il rapporto all’interno dello spazio scenico tra parola e gesto. Un unico testo narrativo per interpretazioni sempre diverse, affidate al racconto di Enrico Lo Verso che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”. Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare in fondo e di assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile, della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere se stessi, dentro la propria bellezza. L’interpretazione non manca di ironia e sagacia, ricca com’è di inflessioni e note di colore tipiche siciliane, tanto care all’autore del testo, al personaggio Vitangelo Moscarda e all’attore che lo interpreta. Una messa in scena mutevole in ogni contesto, nel rapporto empatico con il luogo e con chi ascolta che dà forma ad un personaggio che è uno, centomila o nessuno, tutti per la prima volta affidati al racconto di una voce.

Lo spettacolo ha debuttato il 29 luglio del 2016 e ha realizzato oltre 350 repliche, registrando nei prestigiosi Teatri e Festival italiani e internazionali (tra cui Teatro Comunale di Siracusa, Teatro Pirandello di Agrigento, Teatro Gobetti Pirandello, Festival Torino, Teatro Sala Umberto Roma, Teatro Mercadante Altamura, Teatro Abeliano Bari, Istituto di Cultura Italiana a Pechino, Teatro Comunale a Corato) quasi ovunque il sold-out. Il successo di critica e pubblico (specie giovanile) ha portato all’ambìto riconoscimento del Premio Franco Enriquez 2017. La cerimonia di consegna si è svolta il 5 agosto dello scorso anno a Sirolo (AN). Il 26 marzo 2018, nell’ambito della Seconda Edizione delle Giornate Pirandelliane al Teatro Sociale di Busto Arsizio (VA), Enrico Lo Verso ed Alessandra Pizzi hanno ricevuto il “Premio Delia Cajelli per il Teatro”, dedicato a personalità del teatro italiano per il contributo dato nel diffondere e tenere vivi l’opera ed il genio di Pirandello.

La redazione