PRIMA SERATA DEL 69° FESTIVAL DI SANREMO – LE PAGELLE DI BORDIGHERA TV

La 69esima edizione del Festival di Sanremo è iniziata. Ed inizia sulle note di Via, ad accompagnarli i ballerini acrobati coreografati da Giuliano Peparini, che già hanno accompagnato Baglioni nel tour dei 50 anni di carriera. Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio danno inizio al Festival di Sanremo scendendo da un trampolino che li catapulta al centro del palco dell’Ariston.  Dopo un rapido scambio di battute fra i due comici, Raffaele aggiunge: “Nonostante sia passata di qui già qualche volta, stasera per me è un debutto e sono felicissima”. Poi Baglioni richiama ancora una volta l’armonia: “È il principio fondamentale della musica. Non è una condizione di partenza ma di arrivo, a volte anche difficile, che serve a comporre elementi e significati estremi e opposti. Facciamo un buon viaggio tutti insieme, buon viaggio a tutti voi”.

E allora cominciamo questo viaggio.

FRANCESCO RENGA  Aspetto che torni  E una canzone dai contenuti intimistici che cita il padre e la madre. “Il sorriso di mia madre/Mi manca da trent’anni e/ Vorrei dirle tante cose/ Che mio padre adesso è stanco./ E forse sta per arrivare/Che la ama più di prima/Ed è l’unica cosa che sa ricordare”. Una canzone eccessivamente sanremese e pienamente nello stereotipo del suo repertorio più classico. Ma la voce è una certezza. Voto: 6/7

NINO D’ANGELO E LIVIO CORI Un’altra luce  – Una sorta di trap neomelodico. La prima strofa la canta Cori, poi entra Nino, quindi le due voci si amalgamano alla perfezione, con un Nino D’Angelo che non ti aspetti: la sua voce è filtrata dall’autotune. Testo in napoletano, che prova a unire la Napoli di ieri con quella di oggi.  Voto:  7

NEK Mi farò trovare pronto – Un brano decisamente orecchiabile, nello stile del suo interprete. Una melodia elettropop che funziona,  la voce inconfondibile del cantautore di Sassuolo e gli occhi blu faranno il resto.  Il chiaro obiettivo è quello di diventare una hit radiofonica. Voto: 6/7 

THE ZEN CIRCUS L’amore è una dittatura –C’è il tic tac di un orologio che scandisce il tempo. Tempo che diventa sempre più incalzante, così come cresce il phatos a mano a mano che Andrea Appino canta le sue strofe, ma senza un ritornello. Una cavalcata trionfante che porta scena una ricerca di speranza contro i mali del mondo.  E il tutto è sottolineato da una coreografia fatta da due tamburini e due sbandieratori che si presentano in scena abbigliati tipo soldati di Star Wars. Voto: 7/8

IL VOLO Musica che resta – Una romanza moderna, stavolta con un piccolo aiuto di Gianna Nannini, che ha dato al brano un indirizzo leggermente più pop. Non è una canzone eccezionale, anche perché sembra strizzare troppo l’occhio a “Grande amore”. Si tratta ovviamente del solito trionfo del bel canto. Al grande pubblico potrebbe piacere. Voto: 6

LOREDANA BERTÈ Cosa ti aspetti da me- Loredana sta vivendo una seconda giovinezza. Ha ritrovato la grinta di un tempo, e parte aggressiva, con quella voce roca dei bei tempi. La canzone, che è firmata anche da Gaetano Curreri, convince e già si canta. Loredana merita il podio. Voto:  8

DANIELE SILVESTRI Argentovivo (dirige il maestro Enrico Gabrielli) – Un testo davvero bello, lungo e complicato, che richiede più ascolti. È la storia di un ragazzo disadattato di 16 anni, convinto di vivere in una sorta di prigione. A dare ancora più forza al tutto c’è la presenza di Rancore. Sicuramente premio della Critica. Voto: 7/8 

FEDERICA & CARTA  SHADE Senza farlo apposta- Qui siamo dalle parti dell’inutile. Brano piuttosto inconsistente, della serie vorrei ma non posso. Un rap che vorrebbe diventare una hit alla Fedez, ma senza grandi qualità. Rime piuttosto banali e un’amalgama tra i due artisti che non si vede. Voto: 5

ULTIMO I tuoi particolari – Dopo il successo tra i Giovani, Ultimo ha ormai spiccato il volo. È uno degli artisti italiani più in voga, pronto al debutto allo stadio Olimpico. Il brano, che parla di un amore che non c’è più,  convince ed è nelle sue corde. Potrebbe vincere il Festival? Si! Voto: 8

PAOLA TURCI L’ultimo ostacolo – Sanremo forse troppo vicino a quello di due anni fa, dove era tornata rinata e con un testo molto bello. Paola è un’interprete di serie A, la canzone è  gradevole. Voto: 7

MOTTA Dov’è l’Italia- Lui rappresenta al meglio la nuova canzone d’autore. Tratta di un tema molto importante, quello dei migranti. Voto: 6/7

BOOMDABASH Per un milione- Grazie alla sua ritmica reggae e alla melodia solare acchiapperà, Takagi & Ketra non sbagliano mai un colpo. Il ritmo c’è tutto e in sala stampa si balla già.  Voto 7

PATTY PRAVO & BRIGA Un po’ come la vita – Lei minuscola, lui gigante, lei matura, lui giovane, eppure la coppia è ben assortita. Voto: 7

SIMONE CRISTICCHI  Abbi cura di me- Il pezzo è più recitato che cantato, ma affascina. L’arrangiamento è essenziale, ma le parole colpiscono direttamente allo stomaco. Simone, in una dimensione sempre più teatrale, ci regala una preghiera laica che “affronta il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio, o Dio”.  Anche a lui, il premio della Critica. Voto: 9

ACHILLE LAURO Rolls Royce- Lauro cita Elvis e si presenta sul palco di bianco vestito come lui.. Riferimenti triti, già visti e fatti meglio almeno mille volte. Voto: 5

ARISA Mi sento bene – Un brano che inizia con l’intro quasi disneyana per poi cambiare completamente. Il testo parla della ricerca di una risposta quando tutto finisce, e lo fa con un ritmo incalzante. Voce perfetta e cristallina. La mia canzone vincitrice del Festival 2019. Voto: 10

NEGRITA I ragazzi stanno bene- Di certo non il pezzo migliore della loro lunga carriera. Ripete stilemi e ritmi dei tempi migliori, senza dimostrare la capacità di innovarsi o mostrare qualcosa di diverso. Ai fan della band non dispiacerà. Bello il testo, cui ha collaborato Il Cile.  Voto: 6 

GHEMON Rose viola – Il rapper campano propone un brano lento, molto intenso,  che nel finale regala atmosfere oniriche. Ghemon ha una naturale padronanza del palco Voto: 7

EINAR Parole nuove – Il vincitore di Sanremo Giovani, ci mette tutto se stesso, serio e compito sul palco. Però la canzone è semplicemente inutile. Voto: 5

EX-OTAGO Solo una canzone – Una ballad che parla d’amore in modo non convenzionale, usando il linguaggio della quotidianità: “Resta con me / perché da solo non ho fame / poi non è bello cucinare / solo per me”. Voto : 6/7

ANNA TATANGELO Le nostre anime di notte- Un pezzo debole, una ballata che sa di già sentito e che molto probabilmente non passerà alla storia. Voto: 5

IRAMA La ragazza con il cuore di latta- Un brano che non convince del tutto, almeno al primo ascolto. Il brano racconta la storia di una ragazza che subisce violenze dal padre, e la memoria va subito a Mary dei Gemelli Diversi. Voto: 6

ENRICO NIGIOTTI Nonno Hollywood – Brano introspettivo e autobiografico. Molto bello il testo, con un finale avvolgente. Però un brano della più classica tradizione sanremese. Voto: 7

MAHMOOD Soldi  – Tra i due vincitori di Sanremo Giovani, lui è decisamente il migliore. Presenta una canzone attuale, con un bel ritornello ed è assolutamente moderno di quelli che restano in testa. Voto: 9

Per stanotte il viaggio finisce qui!

di Francesca Musacchio

Foto Virginia Raffaele

Foto Claudio Baglioni

Foto Virginia Raffaele e Claudio Bisio

Foto Patty Pravo

Foto Patty Pravo & Briga