GENOVA – TEATRO DELLA TOSSE “LA TOSSE D’ESTATE”

Teatro della Tosse

LA TOSSE D’ESTATE

Stagione estiva 2018

 

Villa Duchessa di Galliera (Genova – Voltri)

Giardini Luzzati (Genova – Centro)

Albissola Marina (Savona)

Bordighera (Imperia)

Varigotti (Savona)

Noli (Savona)

Apricale (Imperia)

 

Ritorna l’estate e la Tosse si rimette in viaggio. Porteremo i nostri spettacoli in borghi, piazze, ville, e quest’anno anche nell’area archeologica dei Giardini Luzzati!

In realtà la nostra estate è già partita da qualche settimana con due importanti appuntamenti ad Artisti in Piazza/Festival Internazionale di arti performative di Pennabilli (Rimini) e al Musiktheatertage di Vienna.

A Pennabilli è andato in scena uno studio per AXTO – Oratorio per corpi e voci dal labirinto, il nuovo spettacolo prodotto da Tosse e Balletto Civile con la regia di Michela Lucenti ed Emanuele Conte. Si tratta della nuova collaborazione tra i due artisti dopo le felici esperienze di Orfeo Rave negli spazi della Fiera di Genova, Inferno#5 al festival di Cividale del Friuli e Il Maestro e Margherita sul Palcoscenico del Teatro della Tosse. Conte e Lucenti hanno creato uno spettacolo attorno al mito del Labirinto e del Minotauro, mescolando ancora una volta generi e atmosfere.

Nella capitale austriaca è andato in scena Song from the Uproar: The Lives and Deaths of Isabelle Eberhardt opera musicale diretta da Matteo Manzitti prodotta insieme a Ensemble Eutopia con la direzione scenica di Amedeo Romeo.

Entrambi gli spettacoli saranno nel cartellone autunnale della Tosse.

 

Si riparte da Genova il 4 luglio con il festival La Tosse d’estate – Raddoppia: 8 spettacoli in due luoghi della città molto diversi tra loro: Villa Duchessa di Galliera a Voltri e l’Area Archeologica dei Giardini Luzzati nel centro storico genovese.

 

La Tosse d’estate – Raddoppia e continua a cercare a Genova luoghi particolari da far rivivere rendendoli parte integrante degli spettacoli che accolgono.

Il festival è in continuità con le cinque edizioni de “La Tosse d’estate fa centro”, che dal 2013 al 2017 hanno portato ai Giardini Luzzati oltre 13.000 spettatori, in un periodo dell’anno particolarmente delicato per il centro storico. Il nostro obiettivo è da sempre quello di rendere “vitale” attraverso la cultura luoghi e zone poco conosciuti della città, una funzione di presidio culturale e sociale che nel corso di questi anni ha ottenuto ottimi risultati.

Ecco perché la Tosse quest’estate ha deciso di rilanciare e raddoppiare i suoi eventi genovesi. Si accendono così i riflettori su una delle ville cittadine più belle, che a causa della posizione defilata è ancora poco conosciuta da molti genovesi.

Per la prima volta ci spostiamo a Voltri, nell’estremo ponente della città, dove nel bellissimo parco di Villa Duchessa di Galliera verranno presentati 6 spettacoli.

Una novità assoluta per la Tosse che dopo aver allestito le proprie produzioni in ogni zona di Genova, tra cui i Parchi di Nervi, il Righi, Forte Sperone, nel Padiglione B della Fiera, alla Fiumara di Sampierdarena, arriva finalmente anche a ponente.

Anche quest’estate non tralasciamo il fondamentale rapporto con il Centro Storico, per questo 2 degli spettacoli di La Tosse d’estate – Raddoppia si svolgeranno dentro l’area archeologica dei Giardini Luzzati, un luogo da poco restituito alla città e ancora sconosciuto alla maggioranza.

 

La Tosse d’Estate – raddoppia è stato selezionato tra i progetti vincitori di Call for ideas bando lanciato dal Comune di Genova con la collaborazione di Palazzo Ducale e Porto antico S.p.A. per valutare progetti per la realizzazione di festival e rassegne che avranno luogo nel territorio genovese durante l’anno 2018.

La “call” mirava a definire un calendario cittadino di festival e rassegne sostenendo e promuovendo eventi e attività culturali e di spettacolo nella logica di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale finalizzata allo sviluppo culturale, economico e turistico della città e delle relazioni con il territorio.

      

L’edizione di quest’anno è in collaborazione con L’Associazione Cargo, che da diversi anni gestisce il Teatro Cargo di Voltri e da qualche stagione anche il Teatro di Villa Galliera, Associazione il Ce.Sto e con APS Sistema Paesaggio.

La rassegna è patrocinata da Municipio VII ponente – Genova

I titoli in programma a Genova sono:

Le nove Lune (4/7 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera) spettacolo itinerante che ci porterà direttamente sulla luna alla scoperta dei suoi misteri e leggende. Testo di Emanuele Conte e Amedeo Romeo, regia Emanuele Conte.

Ali Babà (8 luglio h.19.00 – Parco  Villa Duchessa di Galliera) storico spettacolo di  burattini di Luzzati & Cereseto; (EVENTO A ENTRATA LIBERA)

La Strega (10 luglio h 21.15  – Giardini Luzzati Area Archeologica) testo e regia di Laura Sicignano che racconta le vicende e le persecuzioni di una donna accusata di stregoneria interpretata da Fiammetta Bellone;

Amletto (11 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera) testo e regia Emanuele Conte che dirige Enrico Campanati in uno spettacolo sulla memoria e il mestiere d’attore;

La Duchessa di Galliera (12 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa di Galliera) una delle figure storiche più significative e importanti della città di Genova testo e regia di Laura Sicignano;

Moi (13 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa d Galliera) ancora una storia tutta al femminile che racconta la vera storia della scultrice Camille Claudel interpretata da Lisa Galantini,  testo di Chiara Pasetti, regia di Alberto Giusta;

Pezzo orbitale (14/15 luglio h 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica) coreografia di Michela Lucenti con i danzatori di Balletto Civile che portano la danza nel suggestivo spazio dell’area archeologica genovese;

Il Flauto magico (15 luglio h 19.00  – Parco Villa Duchessa d Galliera ) ritorna uno degli spettacoli più amati dal nostro pubblico con i burattini di Luzzati e Cereseto. (EVENTO A ENTRATA LIBERA)

Dopo gli appuntamenti nel capoluogo la Tosse ha in cartellone alcune date  di teatro ragazzi nel ponente ligure.

Si parte il 3 luglio da Albissola Marina con Il Pifferaio di Hamelin (3 luglio) interpretato da Alessandro Damerini, e ritorniamo a Bordighera nella cornice del Festival Bordighera Estate 2018 dove  portiamo in scena tre spettacoli dedicati a tutta la famiglia:  La Favola del Flauto magico (22 luglio), Escargot (30 luglio), Pollicino (6 agosto) mentre una novità assoluta è Varigotti con Il Flauto magico in programma il 18 agosto.

Per il secondo anno torniamo nella splendida cornice di Noli al Nolimusicafestival (il cartellone ufficiale dell’edizione di quest’anno verrà presentata dal Comune di Noli in una conferenza in programma il 30 giugno), dove lo scorso anno era andata in scena con grande successo la Lucia di Lammermoor al Castello, regia di Amedeo Romeo. Per l’edizione 2018 in programma dal 12 al 15 luglio raddoppiamo con l’allestimento di due opere sempre nel suggestivo castello di Noli a picco sul mare, più un appuntamento speciale il 17 agosto nella piazza di Noli.

Sempre ad agosto confermato il tradizionale appuntamento ad Apricale dal 5 al 15, il borgo medioevale ospita per il ventinovesimo anno il nuovo spettacolo itinerante del Teatro della Tosse.

Quest’anno ci immergeremo nelle pagine de Il Milione di Marco Polo e di Rustichello da Pisa con la messa in scena tra le piazze e le vie del piccolo borgo di Un milione di scatole cinesi di Amedeo Romeo ed Emanuele Conte, regia Emanuele Conte.

Il rapporto tra Apricale e il Teatro della Tosse va avanti dal 1990, dalla prima edizione della rassegna … e le stelle stanno a guardare.  Ogni agosto attori, registi e maestranze del teatro genovese si spostano nelle strette vie del borgo medioevale per mettere in scena uno spettacolo a stazioni sempre nuovo.

 

Il Teatro della Tosse è stato selezionato dalla Compagnia di San Paolo quale realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo

La stagione estiva è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del Mibact Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Liguria e Comune di Genova.

 

Biglietti spettacoli Genova

Le nove Lune: 15 euro – ridotto 13 euro

(over 65, under 28, abbonati Teatro della Tosse, soci Coop, con biglietto o abbonamento all’Aquacenter I Delfini)

 

La Strega / Amletto / Moi / Pezzo Orbitale:  euro 10 – ridotto 8

Alì Babà / Il Flauto magico : Spettacoli gratuiti

 

Orario Biglietteria

Teatro della Tosse (piazza Negri) da mar. a sab. dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Parco di Villa Duchessa (Via al Santuario delle Grazie, Voltri) nelle sere di spettacolo dalle ore 20.00 a inizio spettacolo.

Con il biglietto dello spettacolo sconto di euro 4 sul prezzo intero del biglietto della Mostra Van Gogh Alive (Genova, Magazzini del Cotone /Porto Antico).
Promozione valida per tutto il periodo della rassegna La Tosse d’Estate.

 

Venerdì 6 e sabato 7 luglio dalle ore 19.00

VISITE GUIDATE SOTTO NOVE LUNE

Prima degli spettacoli, scopri la magica bellezza di Villa Duchessa di Galliera, il più grande parco storico della Liguria.

Le visite, riservate solo a chi ha il biglietto di uno degli spettacoli in rassegna e curate da  A.P.S. Sistema Paesaggio in collaborazione con” Ass. Amici Villa Galliera, hanno la durata di un’ora circa e si sviluppano su percorsi rustici e in presenza di barriere architettoniche, si consigliano pertanto calzature adatte al cammino.

Prenotazione obbligatoria scrivendo  a promozione@teatrodellatosse.it o telefonando al n. 0102470793.

Le visite si svolgeranno per un minimo di 6 e un massimo di 50 partecipanti. Il costo della visita è di 5 euro.

Per chi partecipa alla visita il biglietto dello spettacolo è al prezzo ridotto di 10 euro.

In tutti i giorni di rassegna dalle ore 19.30 a fine spettacolo alla Villa Duchessa di Galliera servizio bar attivo un cura di Hera Banqueting. La domenica dalle ore 17.30 a fine spettacolo.

 

SCHEDE

 

4/7 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera
LE 9 LUNE 

di Emanuele Conte e Amedeo Romeo

regia Emanuele Conte

collaborazione ai testi Alessandro Bergallo

canzoni Giua

costumi Daniela De Blasio

luci Matteo Selis e Andrea Torazza

con Alessandro Bergallo, Pietro Fabbri, Lisa Galantini,  Giua,  Susanna Gozzetti,

Lara Quaglia, Roberto Serpi, Graziano Sirressi, Mariella Speranza

 

direttore di scena Roberto D’Aversa

attrezzista Renza Tarantino

fonico Massimo Calcagno

macchinisti Fabrizio Camba, Kyriacos Christou,  Giovanni Coppola

capo elettricista Andrea Torazza

elettricisti Matteo Selis, Davide Bellavia

costruzioni Carlo Garrone

sarta Umberta Burroni

produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

 

Nella splendida cornice di Villa Duchessa di Galliera a Voltri arriva lo spettacolo itinerante  Le nove lune di Emanuele Conte e Amedeo Romeo con  la regia di Emanuele Conte  e la collaborazione ai testi di Alessandro Bergallo, le canzoni sono realizzate da  Giua. Nel corso dei secoli noi esseri umani ci siamo sbizzarriti nell’attribuire alla Luna poteri ora malefici ora taumaturgici, vi abbiamo riposto speranze e seppellito paure; abbiamo sognato di raggiungerla con i mezzi più improbabili, l’abbiamo mitizzata e l’abbiamo posta al centro dei nostri sogni. 

Poi un giorno qualcuno ha provato ad osservarla più da vicino, e qualcuno addirittura pare ci abbia passeggiato e vi abbia conficcato la propria bandiera. Potrebbe sembrare che da allora le fantasie si siano ritratte, e che la Luna sia divenuta arida e prosaica.

E se non fosse così? Se nonostante la scienza le creature protagoniste della fantasia e della mitologia fossero rimaste lassù, testimoni immortali, nient’affatto disposte a lasciare che il loro astro si trasformi in un’inutile sfera imperfetta, deserta e butterata da crateri?

Sono milioni le nostre lune, e nove di loro ci aspettano quest’estate dove, accompagnati da Astolfo partito in sella a un ippogrifo per ritrovare il senno di Orlando, compiremo un viaggio fantastico alla ricerca di tutto ciò che abbiamo perduto, anche quello che non sappiamo di aver perso.

Le canzoni sono di GIUA, protagonisti dello spettacolo sono Alessandro Bergallo, Pietro Fabbri, Lisa Galantini,  Giua,  Susanna Gozzetti,  Sarah Pesca, Lara Quaglia, Roberto Serpi, Graziano Sirressi, Mariella Speranza. I costumi di Daniela De Blasio sono realizzati dalla sartoria del Teatro della Tosse e luci sono firmate da Matteo Selis e Andrea Torazza

 

10 luglio h 21.15  – Giardini Luzzati Area Archeologica
LA STREGA 
testo e regia Laura Sicignano – Teatro Cargo

dal romanzo LA CHIMERA di Sebastiano Vassalli – Ed. Einaudi // PREMIO STREGA 1990

adattamento e regia Laura Sicignano

con Fiammetta Bellone

costumi Francesca Marsella

musiche originali Paolo Vivaldi

produzione Teatro Cargo

Siamo forse in una stalla. Inverno. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa raccontatrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia struggente e verissima di Antonia. In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all’ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto. La vita degli orfani è molto dura: i bambini conoscono solo stenti e riti religiosi. Siamo nell’epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa. Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, predicatori fanatici, spacciatori di reliquie finte, comari pettegole… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega, le si fa il vuoto attorno, si diffondono leggende di malefici e crudeltà; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente di Zardino si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all’Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio, Antonia, dopo aver subito violenze e torture, viene condannata al rogo.

 

11 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera
Teatro di Villa Galliera

AMLETTO

testo e regia Emanuele Conte

con Enrico Campanati

collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bergallo e Alessio Aronne

luci Matteo Selis

costumi Daniela De Blasio

assistente alla regia Alessio Aronne

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

 

Amletto è uno spettacolo che parla di memoria, vita, amore, morte e molto di teatro. Emanuele Conte in questi anni per i suoi spettacoli ha quasi sempre affidato un ruolo di rilievo a Enrico Campanati, volto storico del Teatro della Tosse ma è la prima volta che i due si trovano completamente soli, uno di fronte all’altro protagonisti assoluti di uno spettacolo che nasce da episodi intimi e personali.

Era quindi inevitabile che un attore e un regista, che hanno lavorato spesso a stretto contatto condividendo le difficoltà e le soddisfazioni del teatro, si incontrassero per mettere in scena un lavoro che scava nel profondo dei ricordi legati al palcoscenico e alla vite di chi quel palco lo calca tutte le sere.

Lo spettacolo si apre con Amleto seduto al centro della scena. Ma è veramente il principe di Danimarca? Oppure si tratta di un vecchio attore, che nella sua lunga carriera ha interpretato tutti i ruoli della famosa tragedia shakespeariana?

Un uomo che nella sua vita è stato Orazio, è stato il re Claudio, è stato lo stesso Amleto, è stato Polonio e che adesso si ritrova con la mente affollata da tutte le voci di questi personaggi.

Voci che si mescolano nella sua testa e lo confondono rendendolo triste, nervoso, esaltato e spesso felice, proprio come accade nella vita di tutti i giorni, quando anche dinnanzi a difficoltà o nonostante le tragedie spesso veniamo attraversati da sentimenti di ilarità e divertimento.

Brandelli di dialogo dell’Amleto vengono a galla senza un vero ordine cronologico, rendendo tutto simile a un sogno o forse a un incubo. L’incubo peggiore di ogni attore: quello di dimenticare. E proprio per non dimenticare che il protagonista si attacca disperatamente ai versi di Shakespeare.

Un letto teatro della sua ultima rappresentazione incombe sul pubblico, mentre il protagonista che sente di essere arrivato alla scena finale della sua esistenza cerca di mettere ordine tra i suoi ricordi collocando ogni cosa al posto giusto, senza perdere serenità. La stessa armonia che per tutta la vita gli hanno donato gli applausi a fine replica, che ormai sono solo un eco registrato di un passato confortevole da riascoltare.

La ricerca della propria esistenza nella memoria dei tanti personaggi interpretati, vissuti, uccisi e rinati per un’altra replica. Cosa resta di quel personaggio nella vita dell’attore? Forse niente, forse un uomo comune, un uomo normale, che fa cose normali come andare al bar, regalare dei fiori, bere un caffè, mangiare una pizza. Un uomo come tanti altri che un bel giorno, mentre sta facendo la spesa, si trova a vagare per la città con due grandi sacchetti del supermercato. Può capitare che dimentichi la strada di casa, dimentichi anche la casa,  che nella sua testa risuonino solo le battute di Shakespeare e che fra quelle battute ritrovi sé stesso. Può capitare che Amleto invecchi e come un vecchio attore riveda daccapo lo spettacolo della sua vita e scopra che il principe di Danimarca non è morto e recitare è un modo sottile per prendere in giro la morte e il destino.

Amletto come tutto il teatro, parla della vita e nasce da una riflessione su di essa.

Il testo nasce anche da vicende realmente vissute dal suo protagonista Enrico Campanati, che sono state riprese e drammatizzate da Emanuele Conte. Il regista ha scritto  uno  spettacolo che mischia molti registri, senza trascurare la leggerezza e il divertimento di alcuni episodi.

Esiste una sindrome che colpisce chi nella vita ha utilizzato la memoria come strumento di lavoro, molto diffusa quindi tra gli attori. Chi ne viene colpito non dimentica tutto, ma la sua memoria si trasforma: i ricordi appaiono come brandelli tra loro sconnessi.

Il protagonista Enrico Campanati entra dentro i vari personaggi e cerca di ricucire insieme questi brandelli, mescolando le parole dell’Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico in uno spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, la memoria, la vita.

Finché ci saranno mani per applaudire, Amleto non morirà.

 

12 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa di Galliera
Teatro di Villa Galliera
LA DUCHESSA DI GALLIERA  

testo e regia Laura Sicignano

con Annapaola Bardeloni

scene e costume Francesca Mazzarello e Carolina Tonini

luci e suoni Luca Serra

produzione Teatro Cargo

La storia della celebre nobile genovese, che fu, insieme al marito Raffaele De Ferrari, impareggiabile mecenate della città di Genova.

Maria Brignole Sale De Ferrari (1811 – 1888) visse gran parte della sua vita a Parigi e in viaggio per l’Europa, dove frequentò i più celebri salotti del tempo.

Suo marito, erede dei già facoltosi De Ferrari, riuscì a moltiplicare straordinariamente le ricchezze famigliari, investendo in quattro continenti. La vita privata della coppia fu funestata da eventi luttuosi e restarono senza eredi. Le vicende famigliari dei Brignole De Ferrari sono in parte avvolte nel mistero, ma ebbero ripercussioni eccezionali sulla città di Genova a cui donarono inestimabili ricchezze.

 

13 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa d Galliera
Teatro di Villa Galliera
MOI 
testo Chiara Pasetti – regia Alberto Giusta – La Réve et la vie -Teatro della Tosse

liberamente tratto dalla Corrispondenza di Camille Claudel

di Chiara Pasetti

regia di Alberto Giusta

con Lisa Galantini

costumi di Morgan-Maison Clauds Morene Novara

elementi scenici Renza Tarantino

Associazione Culturale “Le Rêve et la vie” – Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse

Voler raccontare oggi un personaggio come Camille Claudel, scultrice francese  morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, è un privilegio e insieme una sfida. Ci vuole la giusta dose di follia e di pragmatica lucidità. Non è una femmina facile, incarna un universo scomodo perché di talento eccelso, si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e fragile al contempo, e non si comporta mai da vittima anche se è lei stessa vittima della  società maschilista in cui vive. Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature.

 

14/15 luglio h 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica

BALLETTO CIVILE

PEZZO ORBITALE

Paesaggio sonoro per corpi in ascolto

ideazione e coreografia Michela Lucenti

creato e danzato con Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Filippo Porro, Aristide Rontini, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Simone Zambelli

Strings & Loop Stefano Cabrera e Raffaele Rebaudengo

produzione Balletto Civile/Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

“Attraverso l’altro percepiamo il nostro spazio, nella risposta ai suoi stimoli, nell’obbligo ad ascoltare, ad ascoltarci.

Attraverso il respiro e il gesto arriviamo all’azione.

Attraverso la relazione con l’altro arriviamo ad una danza concreta, comunitaria.

L’altro è un estraneo che ci serve comprendere, per evolvere.

I corpi si parlano e ricercano naturalmente, istintivamente una verità.

Lasciamo che il movimento accada.

Occupiamoci di rimanere lucidi e presenti.”

M.Lucenti

 

Apricale (IM)

Dal 5 al 15 agosto

UN MILIONE DI SCATOLE CINESI

di Amedeo Romeo e Emanuele Conte

regia Emanuele Conte

con gli attori del Teatro della Tosse

Quest’anno, per la ventinovesima edizione di “E le stelle ci stanno a guardare…” ci immergeremo nelle pagine de Il Milione di Marco Polo e di Rustichello da Pisa.

“Che ci faccio io qui?” Si domanda qualunque viaggiatore quando è costretto a rimanere fermo. Il viaggiatore che non può partire si sente come in una prigione, irrequieto ed infelice. Gli resta solo una risorsa: il ricordo delle mille avventure, degli incontri, dei luoghi fantastici che ha attraversato.

Marco Polo nella sua cella a Genova non rinuncia al desiderio di esplorare il mondo, non può muoversi, e allora lo fa con le parole, dettando i propri ricordi al compagno di prigionia, Rustichello.

Molto diversa è la loro visione del viaggio in oriente, per il mercante veneziano è un’occasione per accrescere i propri commerci, importare merci preziose, arricchirsi; per il poeta pisano è un’avventura fantastica, non sempre aderente alla realtà dei fatti, mitizzata e favoleggiante, come in un poema cavalleresco.

Con gli occhi ora dell’uno, ora dell’altro – e spesso con lo sguardo di entrambi – trasformeremo il borgo di Apricale in un oriente magico, dove un milione di scatole cinesi si apriranno per svelarci un universo infinitamente ricco e moderno, una civiltà avanzata e spregiudicata, invenzioni, tradizioni, paesaggi che senza Polo e Rustichello non sarebbero mai giunte fino a noi e che, molto più di quanto non immaginiamo, hanno contribuito a far diventare il nostro occidente quello che è oggi.

La redazione