SANREMO Grande fascino per l’intervento del Prof.Portoghesi

SANREMO DI GRANDE FASCINO L’INTERVENTO DEL PROF. PORTOGHESI SULL’ OPERA DI SIRONI

 

Mercoledì 1 febbraio si è tenuta presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo la conferenza dell‘Architetto Prof. Paolo Portoghesi sull’opera di Mario Sironi, nel quadro delle manifestazioni in omaggio al grande pittore nel 55esimo anniversario della morte.Hanno partecipato, accanto a Paolo Portoghesi, la Prof ssa M. Teresa Verda Scaiola e la Dott. ssa Feredica Flore già presenti all’Inaugurazione della Mostra, che proseguirà fino al 19 febbraio nel Foyer di Porta Teatro.

L’esposizione, di rilevanza storica per la conoscenza del grande artista,fondatore e protagonista del Novecento italiano, è stata introdotta dalla Dott ssa Feltri, che ha messo in risalto la coerenza di stile negli anni del pittore , nonostante i cambiamenti politici, anche traumatici della prima metà del 900, dal ” Paesaggio ” del 1889, dipinto a quindici anni con colori di straordinaria forza e bellezza, alla classica plasticità de ” La Guerriera” del 1934 ai  Paesaggi urbani, quelle periferie milanesi divenute ormai icone della prima modernità industriale, negli anni ’20 del secolo scorso.

Hanno fatto seguito le immagini della grafica pubblicitaria di Sironi, per l’Istituto editoriale italiano, potenti rossi, echi di Majakowski e della rivoluzione russa ( il fascismo ideale di Sironi fu inizialmente un fascismo” di sinistra”, vicino alle lotte operaie),fino all’enigmatica, seppure fortemente espressionistica ” Figura di uomo”( come un F. Bacon ante-litteram?) degli anni ’50, che chiude la mostra.

La Prof ssa Verda Scaiola ha  introdotto con enfasi e ricchezza documentaria la figura  e l’opera di Paolo Portoghesi, uno dei più grandi architetti al mondo sulla scena contemporanea, autore  e progettista di grandi Moschee ( come quella di Roma e Strasburgo), Accademie d’Arte  e Centri di Ricerca Medica in tutta Italia, da Padova a Salerno, all’Aquila.Tornando a Sironi, la docente ha voluto citarne l’opera per Sanremo, oggetto di un’interessantissima  ricerca ancora in corso riguardante le scenografie  per il Teatro di Imperia.

Di grande fascino, poi, l’intervento del Prof. Portoghesi sull’opera di Sironi, dagli esordi futuristi a Roma, vicini a Balla e Boccioni alla poetica metafisica  non priva di suggestioni di Carrà e De Chirico,per arrivare ai già citati paesaggi urbani nella Milano degli anni ’20. Quindi, la classicità  di ” Novecento”, la grande corrente artistica sostenuta da Margherita Sarfatti, nelle opere murali a vetrate e ad affresco destinate all’Università della Sapienza e delle Corporazioni.

Che cosa accomuna, ci siamo domandati, il grande architetto contemporaneo Paolo Portoghesi alla pittura di Sironi? La domanda è retorica, poichè le suggestioni architettoniche della classicità greco-romane accomunano senz’ombra di dubbio, le poetiche di entrambi. Per gli architetti del Post-moderno, infatti, come per Sironi, la grande tradizione classica, della Roma repubblicana ed imperiale,è fonte di continua ispirazione, in grado di superare le mitologie per arrivare a toccare i punti forti della modernità e del contemporaneo: la città, la periferia, la figura come luoghi esistenziali, dove l’anima si rivela, come nelle struggenti poesie di Sironi che non conoscevamo e che hanno aggiunto, all’emozione del colore del Maestro, quella della parola.

di Paola Guarini  (storica dell’arte)

La Gentile Prof ssa Paola Guarini lettrice del nostro quotidiano-web tv, che ci ha inviato il comunicato relativo al Prof. Portoghesi, è stata Insegnante presso il Liceo Classico Massimo d’Azeglio di Torino ed ha pubblicato testi di pedagogia dell’arte e per la valorizzazione dei beni artistici e culturali e attualmente vive a Bordighera.