REGIONE LIGURIA – IMMIGRAZIONE E 5 BREAST UNIT

EMIGRAZIONE: REGIONE LIGURIA, VARATO IL PROGRAMMA REGIONALE DEGLI INTERVENTI PER LE COMUNITA’ LIGURI NEL MONDO. ASSESSORE VIALE: “AIUTI ANCHE PER LE FAMIGLIE DI EMIGRANTI CHE VOGLIONO TORNARE IN LIGURIA”

 

GENOVA. Varato dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore regionale all’Emigrazione Sonia Viale, il programma attuativo in materia di emigrazione per il 2016, che verrà presentato in consiglio regionale per l’approvazione. Tra le iniziative dirette della Regione Liguria: l’avvio dello studio per la creazione del Museo nazionale dell’emigrazione a Genova, il supporto economico a iniziative sul territorio finalizzate al mantenimento del legame tra le comunità liguri all’estero e propria terra di origine, l’intestazione della sala riunioni all’11° piano del palazzo della Regione di via Fieschi ai ‘Liguri nel mondo’ e l’istituzione di 20 borse di studio per ragazzi di origini liguri residenti all’estero per la partecipazione al corso di lingua e cultura italiana del Centro studi. “Mantenere un costante dialogo con le varie comunità dei liguri nel mondo è un preciso impegno di questa amministrazione regionale” ha spiegato la vicepresidente Viale. Nel programma regionale, sono previsti inoltre interventi di sussidiarietà per emigrati liguri all’estero che, segnalati dalle associazioni, si trovino in difficoltà e contributi diretti a favorire la prima sistemazione di famiglie che, dopo almeno quattro anni di permanenza all’estero, vogliano tornare a vivere in Liguria e si trovino in situazioni di disagio economico.

 

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SALUTE, REGIONE LIGURIA, AL VIA 5 BREAST UNIT IN LIGURIA PER UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA PREVENZIONE E NELLA CURA DEL TUMORE AL SENO.

 

GENOVA. Approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alla Salute Sonia Viale, la definizione della rete dei centri liguri di senologia: le Breast Unit che puntano a un approccio integrato e multidisciplinare nella prevenzione e nella cura del tumore al seno. Saranno cinque in Liguria, articolate in sei sedi: due a Genova, all’ IRCCS San Martino-IST e Asl 3 genovese (Villa Scassi) con partner dell’Asl gli ospedali Galliera ed Evangelico; una nell’Asl 1 imperiese nell’ospedale di Sanremo; una nell’ Asl 2 savonese nell’ospedale San Paolo di Savona; una nel Levante con due sedi chirurgiche nell’ospedale di Sestri levante (Asl 4 chiavarese) e alla Spezia (Asl 5).

“L’obiettivo è creare una rete di centri senologici il più possibile vicina al territorio e alle donne. Dopo un’attenta valutazione nell’interpretazione dei requisiti richiesti dal ministero, sono state individuate la massima appropriatezza, qualità e risposta puntuale a questo bisogno sanitario per creare un’offerta omogenea nelle Asl liguri”. Ha commentato la vicepresidente Sonia Viale che ha presentato oggi in conferenza stampa le nuove Breast Unit, di cui, con delibera a novembre, la Regione Liguria aveva definito i criteri. “La creazione della rete dei centri di senologia punta a un approccio integrato e multidisciplinare della malattia con il supporto di un team di professionisti in strutture con adeguata esperienza specifica e dotazioni tecnico–strumentali appropriate” ha detto la vicepresidente Viale. “È molto importante la fase dello screening del carcinoma mammario e il percorso della presa a carico della paziente che nel centro senologico trova un’assistenza multidisciplinare fase per fase, fino alla ricostruzione della mammella. Su questo punto è indispensabile l’apporto del mondo delle associazioni femminili che svolgono un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione delle donne per la prevenzione” ha detto la vicepresidente Viale. Alla conferenza stampa di presentazione delle Breast Unit liguri ha partecipato una nutrita rappresentanza delle associazioni attive sul tema: Liguria Donna di Europa Donna Italia, la sezione di Imperia La Rinascita Lilt, il gruppo Valbormida di Cuore di Donna, la Perla Donna di Genova, La fenice Lilt della Spezia.

La presa a carico della paziente seguirà un percorso basato su precise linee scientifiche. Il protocollo regionale per le Breast Unit prevederà: esami di approfondimento entro 20 giorni dalla prima mammografia che pone un dubbio diagnostico; l’intervento chirurgico entro un mese dalla diagnosi; la chemioterapia entro otto settimane dall’intervento; la radioterapia entro due mesi dall’intervento. Ogni passaggio del percorso sarà programmato, prenotato e prescritto direttamente dal medico del gruppo multidisciplinare che ha in carico la paziente.

La redazione