A BETTER LANDSCAPE

A BETTER LANDSCAPE

dialogo tra arte, ambiente e antropologia

Alan SonfistMaria Rebecca Ballestra

31 Maggio 2016 – ore 18.30

 

Galleria Unimedia Modern

Palazzo Squarciafico

Piazza Invrea 5/b

16121 Genova

www.unimediamodern.com

 

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Alan Sonfist “Lost Falcon” (Prince Richard) – Maria Rebecca BallestraPost Human Garden” (Genova)

Alla fine degli anni settanta, quando la pittura figurativa incominciava a riemergere dal limbo in cui il concettuale e i concettualismi l’avevano relegata, la Galleria Unimedia che si era mossa in questo ambito dal giorno della sua apertura nel 1970, aveva presentato tre mostre emblematiche, “Un cardine storico: il Concettuale” (A cura di Caterina Gualco, con testo di Enrico Pedrini, inaugurazione il 28/10/1978), “La creazione volgeva alla fine” (a cura di Caterina Gualco con testo di Giorgio Cortenova e AA.VV, inaugurazione l’11/5/1978), “Graffi d’amore sulla pelle del pianeta” (a cura di Caterina Gulco, con un testo di Ettore Sottssas jr., inaugurazione 1073/1978). Tre grandi mostre per tre grandi temi di quegli anni: Conceptual Art, Arte Antropologica e Land Art.

L’Arte Antropologica era stata così denominata in Germania, prima nel libro di Gunter Metcken “Archeologia degli Umani” e poi nella mostra “Spurensicherung presentata a Kassel nell’ambito di Documenta 6. Il suo tema fondante era un ritorno alle origini, alla terra, alla natura e gli artisti provenivano da diversi parti del mondo.

Alla Galleria Unimedia avevamo presentato opere di: Bertholin, Claudio Costa, Nancy Graves, Nikolaus Lang, Antonio Paradiso, Anne e Patrick Poirier, Charles Simonds, Alan Sonfist, Dorothee von Windheim; la mostra, veramente interessante, era stata accompagnata da un incontro all’Università di Genova con Giorgio Cortenova, Corrado Maltese, Angelo Trimarco, Antonio d’Avossa.

Ora, dopo 35 anni, siamo lieti di aver l’opportunità di ospitare questo incontro tra Maria Rebecca Ballestra (di cui abbiamo già presentato la mostra THE FUTURE IS NEAR. THE FUTURE IS NOW! nell’ambito della rassegna CHANGING PERSPECTIVES a cura di Paola Valenti.

Alan Sonfist, (New York, 1946) è il massimo esponente vivente del movimento Land Art.

Il suo primo grande lavoro su commissione è stato Time Landscape (Greenwich Village, 1965-1975), con la realizzazione di una foresta pre-coloniale all’interno di una metropoli contemporanea. Alan Sonfist ha ricevuto importanti riconoscimenti da organizzazioni private e governative, tra cui il National Endowment for the Arts, la Fondazione Graham per l’Arte e l’Architettura, la Chase Manhattan Bank Foundation, e la Information Agency. Le sue opere sono presenti nelle collezioni di importanti Musei tra cui il Metropolitan Museum of Art, il Dallas Museum of Art, il Princeton University Museum, il Museo of Modern Art – New York, il Whitney Museum e il Museum Ludwig di Aachen, in Germania.

Ancora oggi Alan Sonfist continua a farsi promotore di un’“arte ambientale ecologica”, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico globale. www.alansonfist.com

Maria Rebecca Ballestra (1974) vive e lavora in condizioni nomadiche. Il suo lavoro si focalizza sull’interpretazione e la rielaborazione di tematiche sociali, politiche ed ambientali. La sua ultima produzioneartistica è orientata verso la percezione del futuro in relazione ai cambi climatici, ai molteplici interventi dell’uomo nell’ambiente naturale ed al senso di insicurezza che caratterizza questo nuovo millennio. Il suo ultimo progetto biennale Journey into Fragility (www.journeyintofragility.com) si è ispirato alla Carta per la Terra e per l’Uomo , dal poeta e saggista Massimo Morasso. per sviluppare dodici diversi progetti in dodici diversi luoghi del mondo, con l’intento di sviluppare un dialogo costruttivo sull’ambiente e sul senso del nostro vivere sulla terra.www.rebeccaballestra.com

Alan Sonfist e Maria Rebecca Ballestra si sono incontrati in occasione della mostra “Contemporary Wine” a Certaldo nel 2015. Da un comune impegno artistico sulle tematiche ambientali e una predilezione per i progetti site specific, di cui Alan è stato tra i pionieri con le sue opere degli anni 60 e 70, nasce l’incontro umano e professionale tra i due artisti, di cui l’incontro/conferenza alla galleria Unimediamodern è uno dei primi risultati.