28° SANREMO RALLY STORICO – Premiazione dei vincitori “Pedro” /Baldaccini (VIDEO)

Sanremo 6 aprile 2013, cerimonia di premiazione dei vincitori del 28° Sanremo Rally Storico  presso il  Royal Hotel di Sanremo. Vincitori del 4° raggruppamento primo di classe autore della miglior prestazione assoluta del Rally l’equipaggio  “Pedro” / Baldaccini Emanuele, nazionalità Italiana, su Lancia Rally 037,  della Scuderia R.C. Sandro Munari. Nel video la premiazione e  l’intervento della dott.ssa Claudia Lolli vicesindaco di Sanremo.

Classifica:

Vincitori : “Pedro” / Baldaccini;

Secondi: Jensen Valter / Pedersen Erik  su Lancia Rally 037 Scuderia R.C. Sandro Munari;

Terzi: Noberasco Gabriele / Michi Daniele su Audi Quattro.

Gara strana, questa edizione del Sanremo Rally Storico e non solo per le condizioni atmosferiche che hanno fatto davvero il “cattivo e il brutto tempo”.

Una prima tappa che ha visto tutti i piloti lottare contro le insidie di strade asciutte, poi umide, poi bagnate e poi sporche e, come se non bastasse, prima con la foschia, poi con la nebbia e con la pioggia: tutti elementi che hanno reso difficoltosa la scelta delle gomme, la guidabilità delle vetture e la forma fisica dei piloti. Così all’arrivo notturno della prima tappa volti scavati dalla fatica (e forse anche un po’ dalla “paura”) e fisici “distrutti” dalla tensione e dello stress patiti. Tutti, ma proprio tutti, devono aver trascorso la notte facendo la “danza della primavera” invocando il sole della nostra riviera. E la danza ha dato i suoi frutti: ma andiamo con calma.

Prima tappa con Pedro che nella prima ps controlla che sulla vettura sia a posto e nella seconda sferra l’attacco che lo pone al vertice con un vantaggio, sul secondo di oltre 25” (Jensen, partito con la febbre), spalancandogli le porte per una gara più tranquilla. Purtroppo sia Marchionni (motore ko già nella prima ps) e Da Zanche (problemi alla sua Porsche in prova e motore “morto” nel traferimento prima della terza ps) subito fuori non sono la premessa per una gara che li avrebbe visti sicuri protagonisti. Ha problemi Comas che non riesce ad abituarsi alla guida in queste condizioni ed al buio della notte; ha problemi Noberasco che non riesce trovare il giusto feeling con al sua Audi. Non ha problemi Jenzen che nonostante la febbre è fra i protagonisti, non ha problemi Musti che guida con maestria la sua Porsche controllando gli avversari del Campionato Italiano. Ha problemi Brazzoli che non ha le gomme giuste sul Langan e “paga” oltre 1’ al primo e deve iniziare la rincorsa a posizioni a lui più consone. E la prima tappa scorre via con 4 vittorie di Pedro su 5 prove (una di Musti sul Langan) e la prima posizione quasi 1’ di vantaggio su Jensen e oltre 1’13 su Musti: non male per affrontare una seconda tappa con più tranquillità.

Si riparte al mattino, sotto un tiepido sole in un cielo che tanto limpido non è ma che dà ai concorrenti la speranza di una giornata risparmiata dalla pioggia.

Parte con un missile Comas che si “accorge “ che è giorno e che le strade sono più pulite: vince tutte le 4 prove odierne, rosicchiando sulle prime due ps un minuto esatto a Pedro (che ha patito problemi di gomme sulla prova più lunga) e portandosi ai piedi del podio. Lascia la carovana Brazzoli che per una distrazione in assistenza riparte col tappo della benzina non ben chiuso con conseguente fuoriuscita di carburante che a cascata sul pneumatico posteriore lo trasforma in uno scivolo, premessa per una toccata in uscita dalla curva.

Ma è Comas che continua a fare faville: trova il giusto affiatamento Paganelli, il navigatore all’esordio sulla Stratos, la vettura non ha e non dà il minimo problema, Erik è pilota di indiscusso valore che non “molla” mai. Arriva staccato di 16” da Pedro, secondo assoluto e vincitore del 2° raggruppamento con quasi 4’ di vantaggio su Myrsell, dispiaciuto per il ritiro di Brazzoli ma felice per i punti conquistati per l’europeo; al terzo posto Montini Nicholas che tiene dietro, nell’assoluta, papà Roberto, protagonista della terza categoria.

Nella 1a categoria Zampaglione non ha mai lasciato agli avversari la possibilità di lottare per la vittoria: in testa dalla prima speciale ha portato alla vittoria la sua Porsche, davanti a Parisi e a Dlugos.

Nella terza categoria Musti non ha sempre mantenuto il comando, concludendo con quasi 3’ di vantaggio su Calzolai (grande prova la sua, con la meno potente Escort!); al terzo posto il già citato Montini papà.

Nella categoria delle auto più “giovani” (la quarta categoria) Pedro sempre primo, Jensen al secondo posto col rammarico di aver perso il gradino più basso del podio dell’assoluta solo negli ultimi km della seconda tappa. Al terzo posto Odeon Noberasco contento di aver terminato, divertendosi, la gara (Sanremo è sempre Sanremo…) ma, in cuor suo un po’ deluso per non aver trovato il giusto feeling con l’Audi che gli avrebbe permesso di divertirsi di più.

Nella Coppa dei Fiori dopo una lotta sul filo di pochissime penalità Perlino (…finalmente!) riesce a vincere, mettendo in riga Vidotto a 3 penalità e Raimondo a 5, certamente scontento per non aver vinto, ma felice per i punti conquistato per l’Europeo, che resta l’obiettivo della sua stagione.

Finisce così questo Rally che ha visto al via non solo Porsche come nelle scorse stagioni: che sia l’inizio di una rivoluzione?

La redazione